Christian Atsu è morto. Il calciatore ex Chelsea è stato ritrovato sotto la macerie ma senza vita. C’è un dettaglio da brividi sulla vicenda!
Non ci si poteva aspettare notizia peggiore. Christian Atsu è stato ritrovato morto sotto le macerie di Antiochia. Il calciatore dell’Hatayspor era disperso da una quindicina di giorni, con precisione dal 6 febbraio, giorno in cui il tremendo terremoto ha scosso Turchia e Siria causando la morte di migliaia e migliaia di persone.
A confermare della morte di Atsu è stata prima la stampa, ma per la totale certezza si è dovuto aspettare la conferma del suo agente, che è arrivata poco dopo. Già giorni fa erano circolate tremende fake news sul ritrovamento di Christian Atsu. In ben due occasioni era stato diffuso dai media che il calciatore ghanese era stato ritrovato sotto le macerie vivo seppur ferito e che trasportato in ospedale avrebbe ricevuto tutte le cure del caso.
Le smentite arrivate in seguito dai rappresentati dell‘Hatayspor, vicepresidente e allenatore, hanno rappresentato un’amara mazzata. Per questo è stato chiesto rispetto e accuratezza nella diffusione delle notizie. Quella di oggi, però, purtroppo, è una notizia che non trova alcuna smentita. Christian Atsu non ce l’ha fatta, ucciso dalla potenza feroce del terremoto. Ma c’è un dettaglio sulla vicenda che riguarda il calciatore ex Chelsea da brividi.
Atsu, tutta colpa di un gol?
Christian Atsu ha potuto vivere una grande gioia prima del disastro causato dal terremoto. Difatti, la sera prima della catastrofe naturale, il calciatore ex Chelsea aveva segnato un gol con la maglia del suo club, l’Hatayspor. Una rete su calcio di punizione che aveva regalato il vantaggio alla squadra. Peccato, però, che lo stesso gol è stato fatale ad Atsu. Il retroscena è clamoroso. Proprio dopo quella partita, il giocatore ghanese aveva un biglietto fatto per Parigi, città in cui doveva raggiungere la famiglia e passare un pò di tempo in relax.
— arşiv (@ninoarsiv) February 6, 2023
Proprio il gol segnato ore prima aveva portato Atsu a cancellare la sua partenza. Forse avrebbe dovuto prendere parte a qualche intervista, o chissà cosa. Sta di fatto che è rimasto in Turchia, e l’esito di tale scelta gli è stato nefasto e fatale. Ci lascia un calciatore che ha promesso talento sin dalla giovane età. Classe 1992, Christian è arrivato in Europa a 16 anni, nel 2008.
Cresciuto nel settore giovanile del Feyenoord in Olanda, si è trasferito prima in Portogallo al Porto e al Rio Ave, poi al Chelsea. Da lì una serie di prestiti a Vitesse, Everton, Bournemouth e Malaga in Spagna. Nel 2016 il passaggio al Newcastle, poi Al Ra’ed e infine Hatayspor. Una vita spazzata via a soli 31 anni, una fine che nessuno meriterebbe e che invece in Turchia e Siria migliaia di gente sta patendo.