Pessina ancora al Milan: l’ammissione del centrocampista

Partita da ex per il giocatore, che sarebbe potuto essere ancora al Milan. Il retroscena raccontato dal centrocampista. Ecco cosa è successo

Sulla carta sabato affronterà il Milan da ex ma la realtà è che la maglia rossonera non l’ha mai indossata. Matteo Pessina in estate ha fatto ritorno nella sua Monza dopo tanto girovagare.

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Milan-Monza: per Pessina sfida da ex – MilanLive.it

Il calciatore nel 2015 viene acquistato dai rossoneri per una cifra vicina ai 30mila euro ma va via subito in prestito al Lecce, poi sarà la volta del passaggio al Catania prima dell’approdo al Como, dove gioca stabilmente e riesce pure a segnare nove gol.

Pessina, però, non fa in tempo, ad indossare la maglia del Milan, che viene ceduto all’Atalanta nell’operazione, che porta Andrea Conti in rossonero. Anche con i bergamaschi l’avventura inizia in salita ma il prestito al Verona nella stagione 2019-2020, cambia tutto. Gioca una stagione in Serie A da protagonista e ha le attenzioni delle big addosso.

Interesse rossonero

Il Milan pensa di riportarlo a casa, avendo la possibilità di incassare, da un minimo del 30 a un massimo del 50% sulla plusvalenza generata dall’Atalanta con una cessione. Pessina sarebbe, dunque, potuto ritornare con lo sconto ma la valutazione è alta superiore ai 20 milioni di euro e nessuno decide di spenderli.

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Milan – Pessina rossonero con Galliani: le dichiarazioni – MilanLive.it

Così inizia l’avventura all’Atalanta, tra alti, che lo portano a conquistare la Nazionale, e bassi. L’atteso salto di qualità, come ipotizzato da molti, non arriva e la scorsa estate lasciare Bergamo per riparte dal suo Monza, di cui diventa subito capitano.

Parla Pessina

Sabato, come detto, sfiderà il Milan. Squadra con cui avrebbe potuto giocare se non ci fossero stati cambi di proprietà. E’ lo stesso Pessina a dirlo, in un’intervista a Tuttosport. Il centrocampista torna così sul momento del suo acquisto da parte del Diavolo: “Il Milan versò 30mila nelle casse del Monza quando ero ancora un ragazzo per far sì che il curatore fallimentare riuscisse a pagare gli stipendi dei magazzinieri, della segreteria, gente che non prendeva i soldi da mesi. È stato un gesto d’amore di Galliani, che allora era amministratore delegato del Milan, per il suo Monza perché avrebbe anche potuto prendermi a zero“.

Ancora al Milan con Galliani e Berlusconi al comando – “Sì, e col dottore ci scherziamo pure – prosegue Pessina -, lui mi prese al Milan perché vedeva in me delle grandi doti. Quando il club è stato venduto, subito fecero uno scambio più soldi con l’Atalanta per Conti e a Galliani questa cosa ancora non va giù perché mi avrebbe tenuto lì“.

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