Possibile svolta nell’ambito dei diritti televisivi del campionato di Serie A. Potrebbe entrare in campo nel 2023-2024 l’emittente di Amazon.
La Serie A vive un momento generale di particolare crisi. Un po’ dovuta ancora agli effetti della pandemia da Covid, un po’ per gli scarsi investimenti internazionali nei confronti del nostro massimo campionato di calcio.
E’ deleterio vedere e leggere le differenze di ricavi commerciali e soprattutto di introiti da diritti televisivi fra i club italiani e quelli della Premier League inglese. L’ultima in classifica d’Inghilterra, ovvero il Southampton, guadagna molto di più del Napoli capolista in Serie A.
Situazione resa ancora più dura dal giallo sull’emendamento che inserisce la possibilità di proroga dei diritti del calcio per un massimo di cinque anni (con DAZN e Sky che rimarrebbero i player principali del campionato). Difficilmente la Serie A in questo caso riuscirebbe a ricavare una cifra simile ai 940 milioni di euro offerti lo scorso anno per la trasmissione dei match.
In questo scenario assolutamente blando e impoverito, spunta un’indiscrezione secondo Milano Finanza che riguarda un nuovo “game changer” nell’ambito dei diritti TV per il calcio italiano. Ovvero una novità assoluta che potrebbe sparigliare le carte in vista del prossimo bando.
Stiamo parlando dell’emittente Amazon Prime Video, il canale streaming del colosso Amazon che ormai da anni spopola anche in Italia con i suoi numerosi contenuti di intrattenimento.
Prime Video è già sbarcato nel mondo del calcio, assicurandosi la trasmissione esclusiva di 16 incontri della Uefa Champions League dalla stagione scorsa, strappandoli dalle mani di Sky Sport.
Rumors parlano di un interesse concreto degli amministratori Amazon nel prendersi una fetta importante dei diritti TV della Serie A. L’ipotesi più accreditata è sempre quella di uno spezzatino, da dividere con Sky e DAZN, ma non è da escludere un entrata a gamba testa di Prime Video con un ruolo da protagonista nella prossima asta.
I club di Serie A ovviamente sperano che questo ingresso in campo sia reale e concreto e che porti alla possibilità di ottenere maggiori ricavi da tali diritti. Un piccolo passo in avanti in un universo fin troppo povero e poco competitivo, anche a livello di richiamo internazionale.