Tomori si racconta: “Sogno la Champions col Milan. Quando chiamò Maldini…”

Tomori si è raccontato un’interessante intervista: dai suoi inizi al Chelsea fino all’arrivo al Milan e agli obiettivi per il futuro.

Non ci sono dubbi sul fatto che Fikayo Tomori abbia sorpreso tutti quando il Milan lo ha ingaggiato. Anche se aveva giocato nel Chelsea, in Italia non tanti lo conoscevano e il suo rendimento aveva impressionato.

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Dal Chelsea al Milan: Fikayo Tomori si racconta – MilanLive.it

In poco tempo il difensore inglese si è preso il posto da titolare e non lo ha più mollato. È stato un grande protagonista del ritorno in Champions League prima e dello Scudetto poi. Ha avuto un ruolo centrale e si è guadagnato la stima di tutto l’ambiente rossonero.

In questa stagione ha avuto un rendimento altalenante, sicuramente al di sotto delle aspettative. Qualche distrazione di troppo in marcatura ha condizionato le sue prestazioni. Di recente è stato anche colpito da un infortunio, ma per Milan-Tottenham ha recuperato e sarà a disposizione di Stefano Pioli.

Tomori si racconta: gli inizi al Chelsea

Tomori ha concesso una interessante intervista a FedEx Europe per la campagna Next in Line e ha iniziato parlando del suo nome esteso: “Il mio primo nome completo è Oluwafikayomi Tomori. Significa Dio mia ha riempito di gioia“.

Successivamente ha raccontato come è arrivato al Chelsea: “Ricordo quando giocavo per la squadra della mia scuola e pensavo a come si diventasse professionisti. Uno scout del Chelsea è venuto alla fine della stagione e ha detto a mio padre: ‘Ho osservato tuo figlio e voglio che entri nella nostra academy’. Il primo giorno c’erano ragazzi da tutta Londra, facevano le stesse cose che facevo io e non è stato facile per me. Ricordo che in auto dissi a mio padre che non ero sicuro che sarei tornato. Lui mi ha risposto che sarei tornato sicuramente, perché avevo bisogno di stare in un posto dove migliorare“.

A nove-dieci anni la prima partita vista dal vivo a Stamford Bridge con suo padre, entrambi impressionati da Didier Drogba. Ma Tomori svela di avere un debole per un altro ex attaccante: “Thierry Henry era il mio idolo quando giocavo da piccolo. Se lui segnava un gol al sabato, poi volevo esultare come lui se segnavo alla domenica“.

Ha parlato poi del suo debutto in Champions League con il Chelsea: “È avvenuto contro il Valencia a Stamford Bridge. Pensavo solo a giocare bene, perché stavo giocando in Champions. Era ciò che desideravo da anni. È stato strano. Tutto il giorno a prepararmi e poi la partita è passata velocemente“.

La chiamata del Milan

Tomori, ovviamente, ha anche raccontato come andarono le cose quando il Milan lo cercò: “Ricordo la prima volta che ho parlato con Paolo Maldini e mi ha detto che mi voleva. Sono cresciuto guardando i calciatori con i quali lui ha giocato al Milan. Erano al top. Pensai ‘Davvero mi vuole il Milan?”. Ricordo quando sono arrivato e ho messo la maglia rossonera, è stato surreale. San Siro è come un monumento, lo vedi dalla strada e sembra che si rivolga a te.  Quando giochiamo, i tifosi arrivano due ore prima della partita e sbattono sul bus. Puoi vedere il loro entusiasmo e la loro carica per il match. Senti la loro energia“.

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Dal Chelsea al Milan: Fikayo Tomori si racconta – MilanLive.it

Fikayo si carica particolarmente quando gioca in Champions League: “Quando arriva la Champions, è qualcosa di diverso. Le luci sono più attese, ascoltiamo l’inno e tutto lo stadio canta, ti viene la pelle d’oca. Quando ho segnato contro il Liverpool mi sono detto ‘Adesso ho segnato a San Siro con il Milan in Champions League. Solitamente vedevo altri farlo, invece allora l’ho fatto anche io“.

Il centrale inglese ha dovuto cambiare delle cose quando è arrivato a Milano: “Ho dovuto pensare di più al mio stile di gioco. In Italia devi pensare bene alla tua posizione quando la palla è in un determinato punto e anche dove passarla. È qualcosa di specifico e dipende da come l’allenatore vuole che tu giochi in relazione alla squadra. È differente rispetto all’Inghilterra, dove giochi con più istinto. In Italia provano a eliminarlo il più possibile. C’è tanta video-analisi e ci sono tanti dati da guardare. Io cerco di lavorare e migliorare come difensore. Il prossimo livello per me è essere dominante sia nel gioco aereo sia sul campo“.

Infine Tomori parla dei suoi sogni: “Il sogno della mia vita è non avere rimpianti. Voglio poter dire di aver fatto ogni cosa che potevo nel giusto modo. Vorrei vincere tanti trofei. Ho vinto lo Scudetto, ma sogno di vincere la Champions League e il Mondiale. E lo Scudetto ancora. Vincere ogni trofeo possibile con il Milan“.

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