Marco Bucciantini spiega l’esclusione discussa di Leao nel corso del derby: “Non è un leader emotivo”
C’è grande amarezza in casa Milan per la sconfitta maturata nel derby contro l’Inter. La sfida contro i nerazzurri doveva servire come occasione di rilancio per il Milan, ma così non è stato. A Milanello sono tutti sul banco degli imputati, incluso Rafael Leao.
Poco importa che il Napoli sia ormai in fuga, difficilmente prendibile a + 13 dal secondo posto, e che quindi la stracittadina abbia avuto nei fatti poco valore per la lotta scudetto. Il derby è sempre il derby. Perderlo è già di per sé una sconfitta difficile da mandare giù. L’uno a zero di Lautaro che lancia i nerazzurri, però, assume un peso ancora più considerevole per via del momento a dir poco tragico dei rossoneri.
Al Milan la vittoria manca dallo scorso 4 Gennaio, la prima contro la Salernitana dopo la pausa Mondiale. Da allora in campionato due pareggi e tre sconfitte (quelle contro Lazio, Sassuolo e appunto Inter). Nel mezzo l’eliminazione dalla coppa Italia ad opera del Torino e la sconfitta, di nuovo contro i nerazzurri, nella finalissima di Supercoppa. Insomma, per i rossoneri è davvero un mese orribile. Pioli e i suoi sembrano essere entrati in un buco senza via d’uscita, e la sconfitta del derby ha affossato ancora di più gli umori (oltre che la classifica) in casa rossonera.
Tutti sono saliti sul banco degli imputati per le prestazioni al di sotto delle aspettative, incluso Rafael Leao. La panchina del portoghese, che è entrato solo nella ripresa senza riuscire ad incidere, e la scelta di Pioli di tenerlo fuori proprio in un match così importante hanno davvero fatto discutere e sono indice del momento di forma non ottimale del giocatore.
Del momento del giocatore ha parlato a Sky Sport Marco Bucciantini, ospite di SkySport24. Secondo il giornalista nonostante il momento appannato le qualità del giocatore non si discutono. “E’ uno dei più forti in Serie A” ha detto sicuro. Al portoghese mancherebbe però ancora un passo per fare il grande salto. “Non è un leader emotivo” ha sentenziato.
Il giornalista ha fatto notare come Pioli non si sia messo in mano alle sue giocate in una gara come quella del derby. “Il non affidarsi a lui denota proprio questo” ha detto. Ha però sottolineato come l’unica occasione del Milan sia stata creata da lui, vanificata poi da un brutto controllo di Giroud.
Leao, insomma, dovrebbe ancora crescere dal punto di vista della leadership e del carisma, per potere prendere per mano la squadra nei momenti di difficoltà e per poter rappresentare una certezza anche da quel punto di vista per l’allenatore.