L’ex attaccante del Milan ricorda l’emozione di segnare all’Inter e parla anche della situazione attuale del portoghese
Stasera a San Siro c’è il derby di Milano e l’attesa sale sempre di più. Per l’occasione la Gazzetta dello Sport ha intervistato due ex, uno per parte, che hanno ricordato l’emozione di questa partita e non solo. Per l’Inter ha parlato Veron, mentre per il Milan Alexandre Pato.
Il Papero, che ha militato in rossonero dal 2007 al 2013, ha rilasciato tante dichiarazioni alla rosea. Per prima cosa l’ex centravanti del Diavolo ha ricordato come si preparavano queste partite, per poi analizzare anche le difficoltà attuali della squadra rossonera. Queste le sue parole, riportate nell’edizione odierna del giornale.
“Nel mio spogliatoio c’era un discreto numero di leggende. La chiave di lettura è solo una: tra allenamenti e partite non c’è differenza: stesso atteggiamento. Io ho avuto la fortuna di vedere Maldini allenarsi al 110%. Arrivava prima, faceva lavoro extra. Ibra e Cafu uguale. Più che parlare, per capire la strada giusta bastava osservare. A volte la gestione che segue le vittorie è più complicata, ma sono sicuro che Pioli riaccenderà la luce perché è un grandissimo allenatore. Mi piacerebbe conoscerlo”.
Il 33enne brasiliano, che oggi gioca nell’Orlando City, e che al momento sta lavorando per la riabilitazione da un infortunio, parla poi anche della situazione riguardante Rafael Leao e il contratto.
“Deve fare ciò che sente col cuore, perché a volte hai troppe persone intorno che ti dicono cosa fare. Deve decidere per ciò che pensa lo renderà felice. Leao comunque al Milan ha casa, ha tutto ciò che gli serve. E lui ha caratteristiche fantastiche. Se posso dargli un consiglio gli dico di restare sempre esterno. In alcune cose sul campo ci somigliamo. Domani Rafa può fare la differenza”.
Pato ha poi raccontato l’emozione di segnare un gol al derby (ne fece 3 in 7 partite) e ha parlato del futuro di Ibrahimovic: “Il gol al derby? Pelle d’oca. Pensi tutta la settimana al derby. Prima della partita mi formicolava la pancia e quando segni pensi solo ‘Mamma mia, quanto è bello!'”.