Dopo le ultime sconfitte cocenti, arrivano critiche dalla stampa molto feroci per Maldini, Massara e per le decisioni sul mercato estivo ed invernale.
Quello che sta attraversando il Milan è il periodo più duro e deludente degli ultimi anni. Era forse dal 5-0 subito dall’Atalanta nel dicembre 2019 che i rossoneri non subivano un k.o. così pesante come quello di ieri all’Olimpico.
Le sconfitte contro Inter in Supecoppa e Lazio in campionato, con 7 reti subite e zero realizzate, hanno riaperto vecchie ferite e problemi evidenti in casa Milan.
Le responsabilità di Stefano Pioli e dei suoi calciatori, apparsi statici e demotivati, sono sotto gli occhi di tutti. Ma i quotidiani sportivi oggi non lesinano critiche e giudizi negativi sull’operato del club. In particolare in chiave calciomercato.
Paolo Maldini e Ricky Massara, i due uomini addetti al mercato Milan, sono tra i colpevoli principali. Secondo la stampa italiana, non sarebbero riusciti a sfruttare l’onda positiva dello Scudetto, indebolendo la squadra e non rimpiazzando alcune cessioni dolorose, come quella di Franck Kessie.
Ad esempio stamane la Gazzetta dello Sport punta il dito contro la dirigenza per due errori gravi nelle valutazioni di mercato. In primis il mancato acquisto di un difensore affidabile ed esperto. Maldini ha sottovalutato l’addio di Romagnoli, forse poco amato dalla gente milanista ma comunque centrale di tutto rispetto, così come le difficoltà di Kjaer di tornare a buoni livelli.
Sarebbe servito un buon investimento, stile Tomori, nella linea arretrata. Dove invece è arrivato il giovanissimo Malick Thiaw, che per il momento Pioli lascia in panchina perché ancora non adattatosi al calcio di Serie A.
Secondo capo d’imputazione riguarda il portiere ed il mercato di gennaio. Il Milan si sta ritrovando a giocare con il poco affidabile Tatarusanu come titolare ormai da fine settembre scorso. Una volta appurati i problemi prolungati di Maignan sarebbe forse stato più utile cercare immediatamente un secondo portiere pronto e più reattivo. Sportiello, Gollini, Cragno, Sergio Rico…insomma un numero 1 più giovane e motivato del 36enne rumeno ormai nel mirino della critica.
Terzo grave errore, ripreso da diversi giornali e persino da Maurizio Sarri ieri sera dopo Lazio-Milan, è la spesa enorme per Charles De Ketelaere. Il club continua ad essere sicuro che i 35 milioni investiti per il belga presto verranno ripagati sul campo. Ma per ora si tratta di un esborso insufficiente, che ha tolto risorse alle casse del Milan utilizzabili altrimenti con maggiore furbizia. Magari per rinforzare centrocampo ed attacco, piuttosto che puntare tutto sul classe 2001 che ormai fa panchina fissa.
Il Milan non ha speso certo cifre folli nell’ultima annata sul mercato. Si tratta di una spesa complessiva da 48,67 milioni di euro. Tutti concentrati sugli ingaggi di De Ketelaere dal Bruges e di Thiaw dallo Schalke 04, oltre ai riscatti definitivi di Messias e Florenzi.
Più o meno la stessa cifra (tolti i riscatti programmati di Tonali e Tomori) che il Milan spese nell’estate 2021 per mettere su la rosa che avrebbe vinto lo Scudetto, nonostante il peso degli addii a costo zero di Donnarumma e Calhanoglu. Strategie diverse, forse errate, che non stanno certo aiutando mister Pioli in una stagione più complicata del previsto.