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Milan, il fuoco si è spento: tocca a Pioli riaccenderlo

Tanti i problemi mostrati dal Milan in questo inizio del 2023. Gli obiettivi stanno andando tutti a fumo. Serve rialzare la testa fin da subito

Il Milan perde la Supercoppa e la faccia. La squadra di Stefano Pioli non riesce a rialzarsi e dopo essere stata eliminata in Coppa Italia, dal Torino in inferiorità numerica, e aver buttato al vento punti preziosi in campionato, contro Roma e Lecce, cade anche in Arabia Saudita. Tonali e compagni hanno mostrato le solite terribili lacune, che di fatto hanno cancellato il Milan capace di conquistare lo Scudetto.

Milan – Crisi nera: tutti sotto accusa – MilanLive.it

In meno di due settimane i rossoneri hanno così buttato via tutto e rialzarsi non sarà per nulla facile. I segnali di un momento davvero difficile, però, c’erano già stati.

Milan, i sentori di una crisi prevedibile

Le amichevoli di dicembre avevano lanciato i primi campanelli d’allarme. Sconfitte pesanti, dove i rossoneri avevano mostrato di essere svogliati e mai veramente sul pezzo. Tutti, però, avevano dato la colpa ad una rosa corta, per via di un calciomercato sbagliato e dei troppi infortuni.

E così inizia il campionato e a Salerno il Milan riesce a dare le giuste risposte, anche se sbaglia tantissimi gol e alla fine, al primo tiro importa degli avversari, subisce la rete di Bonazzoli. Il Diavolo mostra i primi scricchiolii ma la colpa viene data soprattutto al portiere, che non sembra all’altezza, quel Tatarusanu, chiamato a sostituire ancora per un mese l’infortunato Mike Maignan.

Il 2023 del Milan dura, però, altri 85 minuti. Contro la Roma, i rossoneri dominano fino a cinque dalla fine. La rimonta giallorossa, poi, mette di fatto fine a quella squadra, che era stata capace di conquistare il tricolore pochi mesi prima. Da quel momento non c’è più pace per il Diavolo: arrivano così il ko col Toro, il pareggio con il Lecce e il 3 a 0 pesantissimo contro l’Inter. Partite in cui il Milan appare disunito, sfilacciato, impaurito, incapace di fare ciò che fino a qualche giorno fa sembrava naturale.

Milan, campioni smarriti

Arrivano così gli errori dei singoli, troppo grossolani e marchiani per essere veri. Ma Pioli viene tradito dall’intera squadra. In difesa, a turno, sbagliano tutti, da Calabria a Theo Hernandez, passando per i centrali Tomori e Kalulu. Il mister prova ad affidarsi a Kjaer ma la musica non cambia.

Milan – Tomori e gli altri leader in crisi – MilanLive.it

Il discorso è praticamente identico in avanti, dove Leao non vede alternative alla giocata personale e dove Olivier Giroud ha smarrito il gol. Messias e Saelemaekers non sono mai riusciti a dare un contributo importante alla squadra e ora sono sprofondati letteralmente. Trovandosi in mezzo a due reparti che non si aiutano tra di loro per Tonali (ci sono anche tanti suoi errori) e soprattutto Bennacer diventa impossibile fare la differenza.

Milan, un mercato da bocciare

Al Milan, dunque, tutti sono finiti sotto processo. Non si salva davvero nessuno. Non si salva chiaramente nemmeno il calciomercato, che non è riuscito a dare il suo contributo.

Milan, mercato da bocciare – MilanLive.it

Nel tritacarne della critica finiscono anche Paolo Maldini e Frederic Massara, che non sono riusciti a sostituire Kessie e a prendere un grande difensore, ma hanno speso tutto il budget per un calciatore, De Ketelaere, che ancora non ha dato il suo contributo, come avrebbe dovuto. Critiche pesanti, ovviamente, anche allo staff di Pioli, che non ha ancora trovato una soluzione ai troppi infortuni, privando per troppo il il Milan di Mike Maignan.

In questo momento, però, tutto quello che abbiamo scritto, dagli infortuni, passando per il calciomercato agli errori dei singoli appaiono per lo più degli alibi.

Milan, ecco il vero problema

Il problema del Milan è soprattutto mentale. Stefano Pioli on fire per mesi ha spento la luce e le sue idee, le sue soluzioni hanno portato la squadra a smarrire la retta via. I suoi uomini oggi sono deboli di testa e faticano a fare le cose più semplici. I singoli di cui abbiamo parlato prima non possono certo essere diventati dei brocchi improvvisamente.

In passato, il Milan è riuscito a trovare compattezza nelle difficoltà. Ora ognuno prova a risolvere i problemi individualmente e mai da gruppo. Tonali e compagni sbagliano tanto e sono costantemente disuniti. Il Milan non ragiona più da squadra, così per gli avversari è troppo semplice andare in gol. L’Inter ieri, che ha ampiamente meritato la vittoria, non ha certo entusiasmato per il gioco espresso ma ha sfruttato in pieno gli errori sesquipedali della squadra di Pioli.

Il mister, un po’ come i suoi uomini, è apparso presuntuoso. Una squadra debole mentalmente ha bisogno innanzitutto di avere solidità. Appare evidente che il Milan, oggi, non può più permettersi i quattro attaccanti. Non possono essere la soluzione ai mille problemi ma Pioli sembrava saperlo bene: d’altronde lo scudetto era arrivato con Kessie o Krunic come trequartista.

Si potrebbe ripartire dal bosniaco. Sì perché il Milan in qualche modo dovrà riaccendere il motore perché partite come ieri in Champions League e in Serie A non possono essere più ammesse. Paolo Maldini, nella sua carriera da giocatore, ha vissuto momenti simili e sa di cosa ha bisogno il suo Milan per rinascere. Serve lucidità per prendere le decisioni corrette. Pioli dovrà essere bravo a toccare i tasti giusti: magari appenderà le dichiarazioni di Calhanoglu alle pareti di Milanello ma dovrà dare prova di essere davvero un grande allenatore, riuscendo a tirar fuori la sua nave dalle sabbie mobili, per non affondare definitivamente.

Scritto da
Martin Sartorio