Gerry Cardinale non sarà in Arabia Saudita per il derby di Supercoppa: seguirà il Milan dagli USA con una maglia rossonera addosso.
Da fine agosto il Milan è di proprietà di RedBird Capital Partners, società americana che si occupa di investimenti in vari settori, sport e media compresi. Il fondatore è Gerry Cardinale, che l’ha creata nel 2014 dopo aver maturato un’importante esperienza nella famosa banca d’affari Goldman Sachs.
L’acquisto del 99,93% delle azioni rossonere è costato 1,2 miliardi di euro e una parte di questi soldi (circa 600 milioni, stando ai rumors) è stata prestata dalla vecchia proprietà Elliott Management Corporation. Uno strumento finanziario noto come vendor loan e che, ovviamente, prevede anche il pagamento degli interessi.
Il 53enne uomo d’affari di Philadelphia ha subito annunciato di voler fare grandi cose, riportando il club sul tetto del mondo. Lo stadio fa parte del progetto, così come l’aumento dei ricavi commerciali. RedBird vanta contatti importanti negli Stati Uniti e qualche partnership è stata già firmata. Altre dovrebbero essere siglate nei prossimi mesi. Anche con il cambio di proprietà, l’obiettivo finale rimane quello di avere un club con un bilancio in ordine e che si autofinanzia.
Cardinale non si vede a Milano da un po’ di mesi e domani non sarà in tribuna a Riyad per Milan-Inter di Supercoppa Italiana. Forse sarà a San Siro per la partita di Champions League contro il Tottenham in programma il 14 febbraio.
Domani il patron rossonero guarderà il derby dal suo ufficio a New York. La Gazzetta dello Sport scrive che indosserà la maglia rossonera numero 10, quindi quella di Brahim Diaz. Evidentemente apprezza il fantasista malagueño, giocatore sul quale Stefano Pioli sta puntando in attesa che esploda il colpo estivo Charles De Ketelaere.
Sui social network qualche tifoso ha scritto che sarebbe stata opportuna la presenza di Cardinale in Arabia Saudita, vista l’importanza dell’appuntamento. Un’opinione comprensibile, però degli impegni lavorativi devono aver trattenuto l’imprenditore italo-americano negli Stati Uniti.
Milan e Inter sono rivali sul campo, ma fuori lavorano insieme per la costruzione di un nuovo stadio. Il piano attuale prevede di realizzarlo in zona San Siro, però non mancano gli ostacoli. C’è ancora fiducia di riuscire ad andare fino in fondo, ma è necessario anche preparare un progetto di riserva.
Spesso si è parlato di Sesto San Giovanni (già visitato da Cardinale) e di San Donato Milanese come soluzioni alternative. RedBird Capital Partners dovrà valutare l’area più funzionale alla crescita del fatturato del club. Avere uno stadio è fondamentale per pensare di competere con le big d’Europa e il Milan non intende fare passi indietro. Se non sarà San Siro e non sarà Milano, serve avere un’altra valida opzione.