Come con il Sassuolo, con il Torino o la Cremonese. Il Milan perde punti anche a Lecce ma, seppur grave, non è quello il problema. Lo è, invece, il modo in cui lo fa: senza gioco, senza idee, senza grinta. Non da campioni d’Italia, non da Milan.
La caccia alle streghe è già iniziata ma la realtà dei fatti è solo una: che tutti sono colpevoli. Il Milan vince meravigliosamente di squadra, di collettivo: se la giostra gira, il risultato è una conseguenza – a meno di assurdità incalcolabili come quelle con la Roma. E al tempo stesso, come col Lecce, il Milan perde (o pareggia) disastrosamente di squadra e di collettivo: la giostra si inceppa e nessuno si diverte. E vincere, poi, si fa durissima, specialmente se di fronte hai una buona squadra come quella di Baroni. Da Pioli ai singoli giocatori: sbagliano tutti.
Sbaglia Theo Hernandez, forse la sua peggior partita da quando è al Milan. Sbaglia Kalulu, due volte: in impostazione e in marcatura. Sbaglia Leao, impalpabile nel primo tempo. Sbaglia Tomori, che se la prende visibilmente coi compagni e non con se stesso. Sbaglia ovviamente anche Pioli, a quanto pare incapace di risolvere il problema dei calci piazzati – terzo gol in 30′ di campionato. E sbaglia Maldini, perché questo Milan avrebbe eccome bisogno di rinforzi. Già, a proposito di acquisti.
Dopo ogni risultato negativo spuntano fuori le critiche al mercato estivo, giudizi negativi sui nuovi e il loro impatto. Ma come si possono giudicare giocatori visti così poco? Chi per un motivo, chi per un altro: nessuno ha avuto possibilità di mettersi in mostra. Da quello più costoso, che meno spazio trova e più difficile è valorizzarlo, a quello che, per assurdo, aveva fatto meglio nel pre-campionato e nelle amichevoli di dicembre: De Ketelaere e Adli, che strana gestione. E così vale per gli altri: Thiaw mai visto, Vranckx cresce ma è dietro a Pobega nelle gerarchie, Dest sta acquisendo minutaggio solo adesso. E se ci fosse (anche) questo dietro la scelta della dirigenza di non fare mercato a gennaio?