I tifosi dell’Inter si scagliano furiosi contro Arrigo Sacchi. Le dichiarazioni dell’ex tecnico del Milan scatenano un polverone sui social.
Non è un buon momento per l’Inter di Simone Inzaghi. I nerazzurri, dopo l’esaltante vittoria di Napoli che aveva riaperto tutti i discorsi scudetto, hanno fallito la “prova del 9” pareggiando contro il Monza di Galliani e Berlusconi. L’Inter non va oltre 2 a 2 e dice, se non matematicamente, almeno idealmente addio ai sogni scudetto. Una serata amara per i tifosi nerazzurri, che certamente speravano in un altro esito dopo che per lunghi tratti della partita sono stati in vantaggio e sono stati rimontati solo nell’incredibile finale.
C’era, però, chi aveva previsto qualche falla nello scacchiere tattico dei nerazzurri. L’ex tecnico del Milan Arrigo Sacchi, che con i colori rossoneri ha vinto tutto a più riprese (come dimenticare le due Champions League e lo scudetto portati a casa dal Milan degli invincibili), è sempre molto esigente quando si tratta di bel gioco. L’allenatore ha fatto del calcio offensivo e spettacolare il suo mantra, ed è per questo spesso stato “poco affine” al calcio praticato sull’altra sponda del Naviglio, dove si gioca un calcio più orientato verso il pragmatismo.
Anche Inzaghi, nelle idee di Sacchi praticherebbe un calcio troppo difensivo e orientato verso i singoli più che sul gioco. “L’Inter ha una rosa straordinaria, ma una squadra deve essere un collettivo dove tutti pensano ad attaccare e difendere” ha detto in una recente intervista. La vera stoccata, però, è arrivata parlando della mentalità delle due squadre. “A Milano e Torino c’è mentalità vincente” ha detto. “Al Milan più che all’Inter. Dai nerazzurri prevale il non gioco. Si confida nel contropiede e nel singolo”
I commenti dei tifosi nerazzurri non perdonano Sacchi. “Ha perso un’altra occasione per stare zitto”. “Forse si è confuso col suo Milan che basa tutto sulle ripartenze di Leao e Theo” scrivono. “Ancora parla questo miracolato?”. Insomma, tra gli interisti e Sacchi sembra proprio esserci una reciproca antipatia che dura dai tempi in cui il tecnico sedeva sulla panchina del Milan.