Sgarbi ha parlato nuovamente dello stadio di San Siro: il sottosegretario svela che scatterà un vincolo che non consentirà di abbatterlo.
Il 2023 sarà un anno molto importante per capire che direzione prenderà il progetto stadio di Milan e Inter. I due club lavorano da anni per realizzarlo nell’area di San Siro, però gli ostacoli sono tanti. Può succedere di tutto.
Il piano prevede anche l’abbattimento dello storico Giuseppe Meazza e questo è un punto che trova molte opposizioni a Milano e non solo. Uno dei più grandi oppositori è Vittorio Sgarbi, attuale sottosegretario alla Cultura del Governo Meloni.
Nelle scorse settimane ha dichiarato di essere contrario alla distruzione della Scala del Calcio, che a suo avviso andrebbe ristrutturata e ammodernata. Le società hanno già fatto sapere che ciò non rientra nel loro progetto e per questo non escludono di costruire l’opera altrove. Sono emerse le opzioni Sesto San Giovanni e San Donato Milanese.
San Siro, parla ancora Vittorio Sgarbi
Sgarbi in un’intervista concessa al Corriere della Sera ha spiegato che sullo stadio di San Siro nel 2024 scatterà un vincolo che impedirà di abbatterlo: “Ho parlato con Antonella Ranaldi, già sovrintendente a Milano. Ha detto che alla fine ha prevalso il no al vincolo monumentale, ma che nel 2024 scatterà automaticamente perché sono passati 70 anni dall’ultimo intervento significativo sullo stadio che risale al 1954. Basta aspettare un anno. Anche se non facessi nulla, scatterebbe il vincolo“.
In ogni caso, il sottosegretario alla Cultura intendere andare avanti con la sua battaglia affinché ci sia un vincolo relazionale legato a San Siro: “Riguarda il significato storico, simbolico e memorialistico di un’opera. Chiederò al nuovo sovrintendente di lavorare in questa direzione. La procedura andrà avanti al di là della mia delega specifica, che comunque non è mai stata una delega a fare il sovrintendente ma una delega naturale della politica che dà degli indirizzi“.