Sandro Tonali a 360 gradi. Il centrocampista italiano del Milan, intervistato da Sportmediaset, ha davvero parlato di tutto. Dal proprio futuro allo Scudetto
Gioca e pensa da leader. Sandro Tonali, dopo una stagione complicata di apprendistato, è diventato una pedina fondamentale dello scacchiere di Stefano Pioli. Un insostituibile della squadra rossonera, che lo scorso anno ha messo la firma sullo scudetto.
Il centrocampista italiano classe 2000 è stato decisivo per la vittoria del tricolore. I tifosi del Diavolo porteranno per sempre nel cuore i gol contro il Verona ma soprattutto quello contro la Lazio all’Olimpico. Nel momento più complicato, in cui la squadra faticava a segnare, ci ha pensato l’ex Brescia.
Con la nuova stagione, senza Franck Kessie, volato al Barcellona, sono aumentate le responsabilità. Il Milan ha voluto premiare la sua grande crescita, oltre che la sua fedeltà ai colori, con un rinnovo importante.
L’amore mostrato per i colori rossoneri fanno sperare che possano esserci ancora tanti rinnovi. La fede per il Milan è nota e lo ha dimostrato non solo a parole ma anche con i fatti. I tifosi del Diavolo lo amano anche per questo.
Tonali rappresenta l’ultima speranza di tornare a vedere una bandiera al Milan: “A vita nel Milan? Dipende da tanti aspetti, tanti particolari, dal valore della squadra – afferma Tonali – È una domanda che va fatta stagione per stagione. Quest’anno risponderei di sì. Ma impossibile prevedere 15-20 anni di carriera“.
Sandro Tonali è totalmente calato nel mondo Milan. L’inizio di stagione non ha convinto il centrocampista ma non ha alcuna intenzione di mollare lo Scudetto: “Ad oggi resta qualche motivo di rimpianto per la sconfitta contro il Napoli. Ma ci sono ancora tante partite e alla fine tireremo le somme. Ma siamo forti e possiamo vincere tutte, la stagione dello scorso anno ne è l’esempio. Abbiamo remato tutti dalla stessa parte e abbiamo portato a casa lo scudetto. Stiamo seguendo un percorso e va portato avanti, un percorso iniziato con Pioli, che è il nostro trascinatore, che ci dà equilibrio e va fatto tutto insieme“.
Leadership dentro e fuori dal campo – “Mi fa piacere essere diventato un riferimento, ma non è solo merito mio ma della squadra. Stiamo facendo un percorso insieme al mister, lui è il nostro trascinatore, ci dà equilibrio dentro e fuori il campo. Sono arrivato che giocavo poco, adesso gioco: ecco casa è cambiato questo. E la fiducia che ti dà il campo non te la dà nient’altro. Giocare è l’unica cosa che ti fa migliorare“.