Nella giornata di oggi l’avvocato Rantos si è finalmente espresso sulla controversia legale tra Super League e UEFA. Un parere che passerà alla storia!
Chiunque segua il calcio conosce, bene o male, le dinamiche che hanno riguardato la nascita della Super League, quella nuova competizione “chiusa”, alla quale avrebbero dovuto partecipare i migliori club del Vecchio Continente. Una nuova lega dunque, nata in Spagna, e che poi ha coinvolto una moltitudine di club.
La fondazione della Super League ha creato un clamore assurdo lo scorso anno. Praticamente non si parlava d’altro! E’ nata una vera e propria guerra legale in seguito, tra la UEFA, che minacciava i club coinvolti di esclusione da ogni competizione organizzata dalla stessa (Champions League, Europa League ecc ecc..), e la Super League, che ha avuto come principali fondatori Barcellona e Real Madrid. Anche la Juventus dell’ex Agnelli ha avuto grande partecipazione in tal senso.
Alla fine, sappiamo bene com’è finita la questione. I restanti club italiani, tedeschi e inglesi hanno abbandonato la competizione nascente, beccandosi anche qualche punizione dalla UEFA, ed è rimasta una guerra legale, ancora in corso. Oggi, si è finalmente espresso Athanasios Rantos, avvocato generale presso la Corte di Giustizia UE sulla vertenza che vede scontrarsi la Super League con la UEFA.
Il parere dell’avvocato è destinato a passare nella storia.
Felice Raimondo, nel proprio sito, fa un resoconto assolutamente dettagliato dell’esposizione dell’avvocato Rantos sul tema suddetto. Nello specifico, il legale ha spiegato che l’ESLC (European Super League Company) è libera di istituire la propria competizione calcistica indipendente al di fuori dell’ecosistema della UEFA e della FIFA, ma contemporaneamente all’istituzione di una competizione così creata, non può continuare a partecipare alle competizioni calcistiche organizzate dalla FIFA e dalla UEFA senza la previa autorizzazione di tali federazioni.
Ed è proprio quello che la UEFA ha negato nell’anno di fondazione della Super League. Nessun club o calciatore coinvolto nella nuova lega avrebbe potuto partecipare ai tornei e alle competizioni firmate UEFA o FIFA. Una negazione dunque lecita, dato che conformemente ai rispettivi statuti, la FIFA e la UEFA detengono il monopolio per l’autorizzazione e l’organizzazione delle competizioni internazionali di calcio professionistico in Europa.
Come spiega Raimondo, la Super League ha in seguito chiamato in causa lo Juzgado de lo Mercantil de Madrid (Tribunale di commercio di Madrid), perchè ha ritenuto che il comportamento della FIFA e della UEFA doveva essere qualificato come anticoncorrenziale e incompatibile con il diritto della concorrenza dell’Unione nonché con le disposizioni del Trattato FUE relative alle libertà fondamentali. Dove sta dunque la verità? L’avvocato Rantos, nel suo esposto, ha fatto chiarezza, chiedendo alla Corte di Giustizia UE di rispondere a determinate conclusioni.
L’avvocato Athanasios Rantos ha affermato che il rifiuto di accettare un torneo chiuso da parte di FIFA e UEFA appare conforme ai principi solidaristici a cui si ispirano le confederazioni sportive. Ma attenzione, l’avvocato fa anche capire che contemporaneamente FIFA e UEFA non potrebbero rifiutarsi di accettare una competizione aperta organizzata da una lega privata. A meno che, dopo l’esamina delle richieste di autorizzazione di nuove competizioni, non ci si accorga che i terzi siano indebitamente privati di un accesso al mercato.
Tirando le somme. Per l’avvocato Rantos sarebbe legittimo sanzionare chi partecipa ad una competizione chiusa che vuole restare però DENTRO LA FIFA/UEFA. Ma non sarebbe in alcun modo legittimo sanzionare chi partecipa ad una competizione chiusa o privata che vuole restare FUORI DALLA FIFA/UEFA. Felice Raimondo spiega infine così il parere presentato dall’avvocato Rantos alla Corte di Giustizia UE:
“L’avvocato Rantos afferma che la Superlega (così com’era stata concepita all’inizio) non può esistere nell’ecosistema UEFA/FIFA e quest’ultime possono legittimamente escludere una competizione di quel tipo. Ciò posto, la Superlega può esistere al di fuori degli ecosistemi FIFA/UEFA che, quindi, non possono in alcun modo vietare la formazione di una lega privata che esula dai loro regolamenti. Inoltre, le stesse FIFA/UEFA non possono rifiutarsi a priori di accettare una competizione creata e gestita da una lega privata se questa competizione non è chiusa perché il sistema di previa autorizzazione non può essere usato indebitamente”.
La CGUE potrà accettare o meno il parere dell’avvocato Rantos: la sentenza è attesa nel 2023. Ma se l’esito dovesse essere positivo, e quindi dovesse essere confermato il parere del legale, il calcio potrebbe aprirsi a delle grandi e inaspettate rivoluzioni.