L’ottavo di finale tra Marocco e Spagna è terminato clamorosamente con il trionfo ai rigori dei Leoni dell’Atlante. Bounou ipnotizza i suoi avversari. Il video.
Ieri è andato in scena l’ottavo di finale dei Mondiali in Qatar tra Marocco e Spagna: la gara, che si è prolungata fino ai tempi supplementari, ha visto la sua fine ai rigori. Ad uscirne vittoriosa è stata la selezione nordafricana.
Tutti e tre i calciatori della Spagna – Sanabria, Carlos Soler e Busquets – sono riusciti a farsi ipnotizzare da Yassine Bounou, che da vero top player ha dato sfoggio di tutto il suo talento, nonostante un pizzico di fortuna sul rigore di Sanabria.
Bounou, il trucchetto per parare i rigori alla Spagna
Dopo il parziale fermo sullo 0-0 – al termine dei 120′ giocati tra le Furie Rosse e i Leoni dell’Atlante – la squadra vincitrice è stata decretata ai rigori. Unai Simon e Bounou si avviano insieme abbracciati verso la porta scelta per i penalty, chiacchierando amabilmente in segno di fair play.
Ad un certo punto le strade si dividono e Bounou si mette ad osservare l’operato del suo collega, Unai Simon a cui toccherà il primo turno. Dal dischetto parte il doriano Sabiri per il Marocco e segna spiazzando il portiere. È la volta di Sanabria, entrato apposta per tirare il penalty: parte la rincorsa, colpisce la palla ma quest’ultima si stampa sul palo. Il Marocco è incredulo e sull’onda dell’entusiasmo mette in cassaforte anche il secondo rigore con Ziyech: sassata centrale vincente.
La Spagna è visibilmente scossa dal doppio vantaggio degli avversari. Carlos Soler si presenta con qualche titubanza, che non sfugge all’estremo difensore marocchino. Bounou inizia ad innervosire il centrocampista del Psg dicendogli: “La palla è più avanti (ndr riferito alla sfera posizionata sul dischetto)… Non ci provare! Vedi che io ti conosco amico. Attento che te lo paro, attento che te lo paro fratello!“.
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Carlos Soler a quel punto calcia alla sinistra del portiere che, a sua volta, intuisce l’angolo e con un gesto tecnico incredibile lo para. La Spagna è incredula, così come il Marocco che affida il penalty a Benoun, messo dentro alla fine per Ounhai, ma questa volta Unai Simon intuisce e para facilmente. Successivamente è la volta del veterano, Sergio Busquets che però si fa parare l’ennesimo rigore da Bounou, oramai proclamato eroe della serata. Infine si presenta il madrileno Hakimi per il matchpoint: cucchiaio sporco e in grande stile ed portiere è battuto. La Spagna torna a casa. Marocco storicamente ai quarti di finale.
Il cammino di Bono ai Mondiali in Qatar
La storia di Yassine Bounou a questi mondiali è stata una montagna russa. Prima le vertigini a Doha durante l’inno con il Belgio, che gli sono costati la sostituzione all’esordio. Poi, ai rigori contro la Spagna invece è stato incredibile, parando i penalty di Soler e Busquets e portando il Marocco ai quarti di finale del Mondiale.
Lo chiamano “Bono“, assonanza curiosa con il front-man degli U2, e in effetti il portiere che ha vinto l’Europa League contro l’Inter nel 2020 è una delle star dei Leoni dell’Atlante che hanno sorpreso tutti vincendo anche in un girone difficile con Croazia, Belgio e Canada. Il Marocco era arrivato agli ottavi a Messico 1986, ed anche in quel caso fu la prima africana a riuscirci, grazie a un altro grande portiere, Badou Zaki, Pallone d’Oro africano nel 1986.
Chi è Bounou, il portiere che ha portato il Marocco ai quarti
Bounou è nato in Canada, a Montreal, e a 2 anni è tornato a Casablanca, dove si è formato calcisticamente. A 19 anni debutta in finale di Champions africana, al posto del portiere titolare fuori per infortunio: nonostante la sconfitta fa una grande impressione.
In Spagna non trova posto all’Atletico Madrid, chiuso da Jan Obkak. Tenta la fortuna, allora, ripartendo dal Girona, poi Saragozza e infine Siviglia, dove vince il prestigioso trofeo Zamora (addirittura davanti a Courtois). Bounou è il primo del club a riuscirci. Un altro record per lui: resta 528 minuti senza prendere gol segna il suo primo gol al collega del Valladolid. Nel Pallone d’Oro dei portieri, il trofeo Yashin, Bounou quest’anno è arrivato ottavo. Forse ora, in vista della prossima edizione qualche altra posizione deve averla scalata.