Ignazio Abate ha rilasciato una bella intervista per la Gazzetta dello Sport, nella quale ha fatto focus mirati su alcuni giovani del suo Milan Primavera!
Ignazio Abate sta facendo grandi cose alla guida del Milan Primavera, in maniera inaspettata! La promozione dall’Under 16 l’ha meritata tutta, dimostrando con i fatti che la carriera di allenatore è quella più azzeccata per lui. Se la sua squadra sta dimostrando qualche difficoltà in campionato, ha completamente sbalordito nel cammino in Youth League.
Ottavi conquistati da prima del girone, con prestazioni di lusso contro squadre Primavera delle migliori in Europa. Il cammino è ancora lungo, ma Abate sa di aver in mano un organico davvero molto forte, fatto di ragazzi che un giorno potranno diventare qualcuno. Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l’ex difensore del Milan ha parlato proprio di loro, dei suoi baby prodigi pronti a prendersi la scena.
Abate: “Contento di Lazetic”
Ignazio Abate è partito col parlare dei suoi giovani più promettenti: “Coubois l’ho voluto responsabilizzare nominandolo capitano. Parla poco ma penso possa trainare il gruppo. Di Lazetic sono molto contento. È umile, ha atteggiamento positivo: è un esempio per tutti i compagni. Chaka Traore è evidente che ha qualità oltre la media e grandi doti fisiche. Può fare 20 gol all’anno ma deve trovare la giusta continuità. Mentre da El Hilali mi aspetto tanto dal punto di vista mentale, per far crescere i compagni.Ora ha responsabilità: è il vice capitano”.
Ma non solo i quattro sopracitati, Abate si è anche espresso su Hugo Cuenca e Filippo Scotti, su quanto questi due giocatori potranno diventare forti: “Cuenca è stato sfortunato, è arrivato senza preparazione e si è fatto male, ma ora ha quasi recuperato. Scotti, beh … è un 2006, l’ho portato in Primavera a 15 anni. Devi avere una personalità non indifferente per reggere”.
Infine, Abate si è spostato sul tema allenatori. Chi è il preferito tra i suoi coetanei?: “Roberto De Zerbi, mi sembra un top. Io però sono fortunatissimo a lavorare vicino a Stefano Pioli, che umanamente è fuori dal normale e tatticamente all’avanguardia. Quando posso, mi fermo a vedere i suoi allenamenti o mi faccio spiegare come preparerà una partita. Mi apre la testa”.