Le dichiarazioni del terzino francese del Milan. Il giocatore è maturato, dentro e fuori dal campo, e non ha alcuna intenzione di fermarsi
Theo Hernandez è tornato super contro il Salisburgo. Il francese, capitano per l’occasione, ha giocato una grande partita, mettendo costantemente in difficoltà l’avversario.
L’ex Real Madrid è uno dei leader del Milan di Stefano Pioli. Da quando è arrivato i progressi sono stati evidenti. Theo Hernandez è la sfida più bella vinta da Paolo Maldini.
Il terzino – intervistato da RivistaUndici – non ha alcuna voglia di fermarsi: “Cresco qui, in allenamento, tutti i giorni, lavorando, facendo quello che dice il Mister. Ho quasi 25 anni e devo continuare a lavorare, perché voglio crescere e migliorare ancora. Sono molto felice, la gente qui mi aiuta e mi ama, la squadra è forte e lavoriamo bene. E anche questo è importantissimo”.
Ormai Theo Hernandez è una sicurezza anche dal punto di vista difensivo: “È vero, non ero bravo a difendere quando sono arrivato. Adesso sono migliorato. Ma posso ancora migliorare di più, devo migliorare, in tante cose diverse. Ruolo del futuro? Non lo so, per adesso, voglio solo lavorare e fare le cose bene. Sono ancora giovane, c’è ancora tanto tempo”.
Futuro tutto da scrivere – “Io non penso al futuro. Mi immagino una bella carriera? Sì. Ma non so cosa succederà, e non ci penso nemmeno. Penso solo ad ora, al presente, alla prossima partita, al prossimo allenamento, a lavorare e fare le cose nel miglior modo possibile”.
Theo Hernandez, crescita fuori e dentro al campo
Crescita umana – “Quando sono arrivato qua non ero quello che sono ora: sono cresciuto tanto grazie al Mister, ai compagni, e a Paolo. Ma voglio continuare a crescere, e a lavorare. Crescere come uomo e come sportivo, secondo me sono la stessa cosa. Oggi mi sento un uomo più maturo, e anche in campo mi sento così”.
La nascita di Theo Jr e una prospettiva diversa – “Mi piacerebbe tanto che diventasse anche lui sportivo, calciatore, magari. Ma Theo Jr. è troppo piccolo ancora! Ha solo cinque mesi. Ed è la cosa più bella che c’è al mondo. Essere padre ti mette in pace con l’universo. E’ cosi: la mia vita è semplice, io gioco a calcio, e poi dopo sto con lui. Certo, quando giochi male stai male, e non è che il calcio smetta di essere importante, ma quando vedi il tuo bambino, ti mette una felicità incredibile dentro, che non si può spiegare. Non hai bisogno di nient’altro”.