Tatarusanu bocciato. A Verona non convince: quella di ieri potrebbe essere stata la sua ultima partita in rossonero. Nel weekend torna Maignan
Quelle uscite a vuoto fanno ancora tremare i tifosi del Milan. Anche ieri Ciprian Tatarusanu, al Bentegodi di Verona, non è riuscito a dare la giusta sicurezza tra i pali.
Nessuno errore evidente ma il portiere rumeno ha dato sempre quella sensazione di vulnerabilità. La squadra di Stefano Pioli, nei minuti finali, è andata in affanno. Il 36enne di Bucarest non è riuscito a dare una mano ai compagni, mettendoli delle volte in difficoltà.
La parentesi tra i pali di Tatarusanu dovrebbe essersi conclusa ieri. Mike Maignan in settimana è pronto a tornare a disposizione. Sono state cinque le partite giocate, tre in Serie A e due in Champions League. Il bilancio parla di sette gol subiti e un solo clean-sheet contro la Juventus.
Anche l’anno scorso Tatarusanu è stato chiamato a difendere la porta del Milan, per l’infortunio a Mike Maignan. E’ evidente che pensare di avere un secondo portiere all’altezza, capace di offrire ampie garanzie sia un dovere per il Milan.
Tatarusanu, così come Mirante, ha un contratto in scadenza il 30 giugno 2023. Contratti di entrambi i portieri che difficilmente verranno rinnovati. Ci si sta guardando intorno. Si sono fatti soprattutto i nomi di Sportiello e Terracciano, che hanno dimostrato di essere dei secondi di buon livello nelle loro rispettive squadra ma attenzione alle occasioni.
A Monza, ad esempio, Galliani ha portato Alessio Cragno. Il portiere classe 1994, che nelle ultime stagioni è stato davvero seguito da tutti i top club, da quando ha messo piede in Brianza non ha mai giocato in Serie A. Una presenza solamente , in Coppa Italia. Nessuno si aspettava una situazione del genere. Di Gregorio, evidentemente, è considerato il titolare e lo ha fatto sia con Stroppa che con Palladino.
Cragno si è trasferito al Monza in prestito con obbligo di riscatto in caso di permanenza nella massima serie del club lombardo al termine della stagione 2022-23. Fare il secondo a Monza non era certo la sua aspirazione. Un trasferimento al Milan potrebbe essere certamente stimolante. La storia di Maignan, d’altronde, insegna che le occasioni di mettersi in mostra ci sarebbero.