Un Verona-Milan di 20 anni fa è stato un match particolarmente significativo per le vittorie rossonere di inizio millennio. Vi spieghiamo il motivo
La Fatal Verona è una delle definizioni più conosciute nella storia del giornalismo calcistico italiano. Protagonista, suo malgrado, del famoso detto coniato nel 1973 è il Milan che, proprio a Verona, perse due scudetti nelle stagioni ’72-73 e nell’89-90, quest’ultimo contro il Napoli di Maradona.
Eppure il Bentegodi di Verona non è stato foriero solo di sciagure calcistiche per il Milan. Contro gli scaligeri, ad esempio, si è sbloccato il primo Milan di Sacchi nell’87-88 con lo 0-1 sancito da Virdis alla quinta giornata dopo un inizio difficoltoso che aveva messo in discussione lo stesso allenatore arrivato dal Parma. Come dimenticare poi la vittoria per 1-3 dello scorso campionato alla terzultima giornata che ha permesso al Milan, trascinato dalla doppietta di Tonali e dal gol di Florenzi, di mantenere l’Inter a -2 nella volata Scudetto.
Nel 2002, poi, una vittoria dei rossoneri contro l’Hellas fu, di fatto, decisiva per avviare il successivo ciclo vincente con Ancelotti in panchina. Un match quasi dimenticato quest’ultimo che merita però di essere ricordato anche in virtù di un altro episodio che fece gioire e non poco i tifosi milanisti a San Siro e non solo.
28 aprile 2002, penultima giornata di un campionato che si conclude a inizio maggio per la concomitanza del Mondiale di Giappone e Corea. Il Milan di Ancelotti – subentrato nel girone di andata a Terim – è in lotta per il quarto posto Champions con Chievo, Bologna e Lazio. Prima del match del Bentegodi, i rossoneri sono sesti a pari punti con il Bologna e a -2 dal Chievo quarto e a un punto dalla Lazio, quinta in graduatoria.
Alla 33.a giornata, il Milan si gioca tutto contro un Verona sorprendentemente in zona retrocessione nonostante un organico di valore assoluto con Camoranesi, Dainelli, Vincenzo Italiano attuale tecnico dello Spezia, Paolo Cannavaro, Frick, Cassetti e Adrian Mutu in attacco. Il Verona con una vittoria sarebbe quasi in salvo. Il Milan deve assolutamente vincere per approfittare dei concomitanti match Bologna-Lazio e Roma-Chievo che potrebbero favorire il sorpasso, specie quest’ultimo con i giallorossi coinvolti nella lotta scudetto con Inter e Juve.
Partita tesissima. Ancelotti recupera Maldini e Shevchenko e schiera in difesa Chamot, Kaladze e l’ex Laursen. In mediana Pirlo si conquista una maglia da titolare con Ambrosini, Gattuso e Serginho mezz’ala. In avanti con Sheva, Pippo Inzaghi. Assente Rui Costa. La partita si sblocca al 28′ con una prodezza di Mutu che sorprende Abbiati con una bordata dai 25 metri. Esulta Malesani, allenatore degli scaligeri, mentre Ancelotti resta impietrito. La reazione del Milan arriva subito. Shevchenko, fuori forma, conclude malamente fuori solo davanti Ferron poi Pirlo stampa una punizione sul palo a fine primo tempo.
Nubi nerissime sulle sorti del Milan si addensano al 49′ quando Serginho sbaglia il rigore del possibile 1-1. Un altro palo per i rossoneri. Poi sale in cattedra … Kaladze. Si proprio il difensore georgiano. Kala si improvvisa assist man. Al 65′ una sventagliata dalla metà campo trova Inzaghi solo al limite dell’area. Non si fa pregare Super Pippo. Botta di controbalzo e Ferron battuto, 1-1. Il Milan prende fiducia e all’82’ passa in vantaggio. Il secondo assist di Kaladze è irreale. Un tocco filtrante pazzesco che Pirlo intercetta in corsa. Dribbling a Ferron e gol a porta vuota. Esplode l’esultanza del fantasista rossonero, incontenibile sotto la curva.
Finisce 1-2. Il Bologna batte la Lazio 2-0 e il Chievo perde con la Roma 5-0. Il Milan è quarto e provvisoriamente in Champions mentre il Verona si ritrova pericolosamente al quintultimo posto con due punti di vantaggio sul Brescia. C’è una giornata ancora da disputare e le sorprese non mancheranno.
Nella 34.a giornata, l’ultima del campionato 2001-02, al Milan basta battere il Lecce già retrocesso per ottenere la qualificazione in Champions. Il Bologna è atteso in trasferta dal Brescia di Roberto Baggio che deve assolutamente vincere per salvarsi.
Il Milan non sbaglia e regola il Lecce 3-0 con Kaladze (sempre lui..), Ambrosini e Shevechenko. La festa esplode a San Siro già a inizio secondo tempo quando il Brescia è avanti 2-0 sul Bologna con i gol di Toni e Bachini. Ci penserà Baggio a completare l’opera. Il Milan è quarto con un punto di vantaggio sul Chievo e due sulla Lazio.
Lazio che regalerà un’altra grande gioia ai milanisti. Quel giorno era il 5 maggio 2002, una data indimenticabile, quella di Lazio-Inter 4-2, dello Scudetto perso dai nerazzurri di Cuper a scapito della Juve con Ronaldo e Materazzi in lacrime. A San Siro è festa doppia, incontenibile con la Curva Sud che irride i Cugini con striscioni goliardici e simboli fallici.
E il Verona ? Pazzesco l’epilogo per gli scaligeri sconfitti 3-0 a Piacenza e retrocessi in virtù della vittoria del Brescia con il Bologna. Una retrocessione inaspettata come ha ricordato lo stesso Vincenzo Italiano in una recente intervista in cui invitava i cronisti a non esaltarsi per la classifica favorevole dello Spezia. Un ko, quello di Piacenza, che condizionerà anche la carriera da allenatore di Alberto Malesani che non tornerà più su una panchina di un top club.
La doppia vittoria contro Verona e Lecce consente al Milan di qualificarsi agli agognati preliminari della Champions League 2002-03, superati a fatica nel doppio confronto con il non irresistibile Slovan Liberec. Decisivo, ancora una volta, Pippo Inzaghi.
Già rinforzato con Seedorf, Rivaldo, Simic, Dida e Tomasson, dopo quella vittoria in Repubblica Ceca, Berlusconi decide di regalare a Ancelotti il colpo da Champions. L’ultimo giorno di mercato arriva dalla Lazio, Alessandro Nesta. Il difensore va a completare una formazione spettacolare che vincerà nel maggio 2003, la Champions League nell’indimenticabile finale di Manchester contro la Juve.
Fu l’inizio del ciclo vincente di Carlo Ancelotti che sarebbe terminato nel 2007 con un’altra Champions e la rivincita con il Liverpool. Senza il gol di Pirlo nella fatal Verona, forse chissà, tutto questo non ci sarebbe mai stato..