Il rinnovo di Rafael Leao è una delle priorità del Milan ma il caso Sporting continua a condizionare la trattativa. Ecco cosa sta succedendo
Il Milan nonostante la sua assenza è riuscito a giocare un’ottima partita ma il risultato, alla fine, ha premiato il Napoli. I rossoneri, contro la squadra di Luciano Spalletti, hanno creato tanto senza risultare concreti sotto porta.
Alla fine la squalifica di Rafael Leao, che non gli ha permesso di giocare il match valevole per la settima giornata di Serie A, ha pesato davvero parecchio.
Il portoghese è senza dubbio il giocatore più forte della rosa a disposizione di Stefano Pioli. Non è un caso se l’anno scorso è stato premiato come miglior calciatore del massimo campionato. In estate il Milan ha respinto gli assalti del Chelsea, che l’avrebbe voluto portare a Londra.
Negli ultimi giorni di mercato le voci di un suo possibile addio si sono fatte sempre più insistenti. Nessuna offerta ufficiale ma il Milan ha confermato l’interesse degli inglesi, intenzionati a mettere sul tavolo un’offerta da 70/80 milioni di euro. Troppo pochi. Il club rossonero non avrebbe lasciato partire Leao per meno di 150 milioni di euro, i soldi della clausola rescissoria.
Ora bisogna fare i conti con il rinnovo. Il portoghese va blindato il prima possibile. Il tempo stringe e la scadenza, nel 2024, si avvicina inesorabilmente. Serve accontentare il giocatore e il suo entourage. Gerry Cardinale dovrà alzare l’asticella per blindare il miglior giocatore della rosa.
Caso Sporting
Il rinnovo di Rafael Leao continua ad essere condizionato dalla sanzione di 19 milioni di euro da versare nelle casse dello Sporting. A riportarlo è Repubblica.it. Con le tasse la multa salirebbe addirittura a 40 milioni di euro. Una cifra enorme che il Chelsea, intenzionato a mettere sul piatto 100 milioni di euro per il cartellino, non avrebbe intenzione di pagare. La matassa rinnovo continua dunque ad essere una matassa alquanto ingarbugliata. E’ evidente che i tentennamenti e una trattativa che non decolla siano legati anche al caso Sporting