Le parole di Comolli, presidente del Tolosa, su Red Bird e il Milan: le dichiarazioni di chi conosce il modo di lavorare del fondo americano
Il Milan non è il primo investimento di Red Bird nel mondo del calcio. Il club rossonero è certamente quello che porterà il fondo americano ad investire maggiormente le proprie risorse umane ed economiche.
Red Bird, come è noto, però, parla anche francese, con la gestione del Tolosa. Il club, vincitore della Ligue 2, ha iniziato bene la stagione in massima categoria e dopo tre partite è ancora imbattuto.
In una lunga intervista, il presidente del Tolosa, Damien Comolli, ha parlato anche del Milan e di come sta lavorando RedBird.
Nelle ultime settimane sono stati diversi i rumors che vorrebbe i rossoneri collaborare con i francesi. Una possibilità questa che Comolli, intervenuto ai microfoni di Actu.fr, non esclude: “Il closing del Milan è previsto per il 6 settembre – afferma -. Avremo una visione migliore di ciò che accadrà dopo questa data. Entrambi i club saranno indipendenti. Una collaborazione? Non ne abbiamo parlato. Ma tutto è possibile. Tutto ciò che può farci progredire sarà bello da prendere. Ma ammetto che questo non è un argomento di cui abbiamo discusso in questo momento”.
Red Bird nel calcio
Il modo di far calcio di Red Bird: “Fin dall’inizio, abbiamo mostrato perché siamo venuti. Tutto il denaro guadagnato dal club viene reinvestito in trasferimenti, buste paga o infrastrutture. RedBird è sinonimo di progetto a lungo termine e non di speculazione”.
Promesse mantenute “Dal nostro arrivo, tutto quello che abbiamo detto, l’abbiamo fatto. Abbiamo detto che saremmo saliti, che saremmo stati campioni e che lo avremmo fatto in un certo modo, facendo affidamento sui Pitchoun e su altri giovani… Abbiamo anche detto che se avessimo fatto soldi, sarebbero stati reinvestiti. I fatti sono più forti delle parole. L’obiettivo rimarrà sempre lo stesso. Non siamo qui per vendere giocatori, siamo qui per investire nel club, farlo crescere e andare il più in alto possibile”.
Problema rinnovi? “Se un giocatore non vuole estendere, saremo costretti a venderlo. E se riceviamo un’offerta che stimiamo al di sopra del prezzo di mercato, questa somma verrà reinvestita per migliorare il team. Il periodo medio di controllo di una società da parte di questo fondo di investimento è di 12 anni. Al momento, stiamo pensando a cosa stiamo facendo tra 10, 15 anni. Cosa si può fare per migliorare l’accoglienza allo stadio? Migliorare le condizioni di lavoro dei giocatori o del centro di allenamento?”