Un ex giocatore del Milan racconta di aver preferito il trasferimento in maglia rossonera rispetto a quello al Barcellona: una scelta che è stata corretta.
Per un calciatore non è mai facile scegliere quando due o più grandi squadre lo cercano e la cosa importante è prendere la decisione giusta. Ci sono diversi aspetti da prendere in considerazione, anche se tante volte prevale quello economico.
Tra coloro che si sono trovati nella situazione di dover decidere tra due top club c’è Jon Dahl Tomasson, che dopo una grande esperienza con la maglia del Feyenoord ha scelto di non rinnovare il contratto e di andarsene da Rotterdam a parametro zero. Vinta la Coppa UEFA con tanto di gol in finale, l’attaccante danese poi optò per il trasferimento al Milan.
Durante la sua avventura in rossonero tra il 2002 e il 2005 ha messo insieme 114 presenze, 35 gol, uno Scudetto, una Coppa Italia, una Supercoppa Italiana, una Champions League e una Supercoppa Europea. Poi si trasferì in Germania per giocare nello Stoccarda e successivamente concluse la carriera al Feyenoord.
Jan Dahl Tomasson racconta l’esperienza al Milan
Tomasson oggi allena il Blackburn Rovers in Inghilterra e in un’intervista al The Times ha raccontato la sua scelta di approdare al Milan: “In quel momento il Milan era la squadra migliore in circolazione, rifiutai il Barcellona per andarci”.
Il danese in rossonero si trovò concorrenti di livello come Filippo Inzaghi, Andriy Shevchenko ed Hernan Crespo: “Dovevo conquistarmi il posto ogni partita – spiega – e fare i conti con la pressione. Il calcio in Italia è la prima ossessione dei tifosi. Sono state tre stagioni eccellenti, con due finali di Champions League. Nel 2003 l’abbiamo vinta, nel 2005…”.
Tomasson entrò in campo nella finale di Champions League persa dal Milan a Istanbul nel 2005 e fu una grossa delusione: “Non ho mai rivisto quella partita e penso che non la rivedrò mai. Odio perdere e farlo in quel modo fa davvero male. Ho tanti bei ricordi della mia carriera, però quella sconfitta contro il Liverpool fa ancora tanto male”.
L’attuale tecnico fu tra i rigoristi di quella tragica serata e andò in gol: “Dovevo segnare, altrimenti il Liverpool avrebbe vinto realizzando quello successivo. Fortunatamente feci gol. Eravamo stati in vantaggio 3-0 e il Liverpool fece una grande rimonta, non sarebbe mai dovuto succedere”.
Tomasson ha anche spiegato com’era avere Carlo Ancelotti come allenatore: “Gestiva il gruppo in maniera incredibile. Era sempre calmo e si assicurava che le riserve si sentissero coinvolte. Ha fatto un lavoro incredibile”.