Alla scoperta di Evan Ndicka, il difensore centrale dell’Eintracht accostato al Milan da Sky Sport e anche dalla Bild in queste ore. Ne parliamo con Giorgio Dusi, giornalista esperto di Bundesliga.
In attesa di novità sul fronte De Ketelaere, il Milan è alla ricerca anche di un nuovo difensore centrale. Perso Botman, sembra che la strategia del club rossonero sia cambiata: non più grosso investimento ma un giocatore che accetti l’idea di partire dalla panchina e di fare la riserva. Un’operazione alla Tomori, insomma, con la speranza che possa avere lo stesso risultato.
E proprio per rimanere nell’esempio Tomori, uno dei nomi più caldi arriva ancora dalla Premier League ed è quello di Japhet Tanganga, che tra l’altro ha caratteristiche molto simili a Fikayo. C’è una trattativa in corso con il Tottenham ma intanto il Milan pensa anche ad un piano b e quindi a delle alternative: fra i nomi presi in considerazione c’è quello di Evan Ndicka, il difensore centrale dell’Eintracht Francoforte, in scadenza di contratto a giugno 2023. Per conoscere meglio questo giocatore, la redazione di MilanLive.it ha scambiato due chiacchiere con Giorgio Dusi, giornalista di Goal e Tuttosport e grande conoscitore del calcio tedesco.
Chi è Ndicka, ruolo e caratteristiche: tutto quello che c’è da sapere
Partiamo dalla presentazione del giocatore: chi è Ndicka?
“Ndicka è uno dei giocatori che ha fatto il percorso di crescita più importante degli ultimi quattro anni in Bundesliga. Quando è arrivato non aveva neanche una presenza in una massima serie perché l’Eintracht l’ha preso dall’Auxerre che giocava in Ligue 2. L’ha preso come prospetto da costruire e ci è riuscito impostandolo nel ruolo in cui si è sempre trovato bene ovvero quello di centro sinistra della difesa a tre. Mancino, classe 1999. Ha avuto una crescita regolare e questa è una cosa molto importante, sempre aggiungendo qualcosa al suo gioco. Merito degli allenatori che ha avuto e sicuramente al talento che ha”.
Quali sono le sue caratteristiche?
“Lui è un difensore aggressivo, atletico, non è attendista né troppo concentrato sulla marcatura sull’uomo, è un difensore moderno. Ha una buona dinamicità, può correre indietro a recuperare e non è lento, ecco perché dico che può fare anche il terzino”.
Può adattarsi allo stile di difesa del Milan?
“All’Eintracht ha sempre difeso a tre, qualche rarissima volta a quattro ha fatto il terzino sinistro o centro sinistra ma davvero poche occasioni. Ma il Francoforte ha sempre giocato a tre, a parte il primo mese. Io non so quanto possa in questo momento adattarsi subito una difesa quattro, è un po’ il dubbio che hanno tutti, è il punto interrogativo più grande, e forse è il motivo per cui fossi ancora nessuno è andato a prenderlo”.
Di recente ci hanno raccontato che Tanganga è un buon difensore ma con un limite: la costruzione dal basso. Ndicka invece come è messo?
“La costruzione dal basso è molto nelle sue corde, ha un ottimo piede sinistro, una buona tecnica, visione di gioco, gestione della palla e ha anche una propensione offensiva molto importante, spesso va in progressione. Da quattro anni gioca fisso con Kostic davanti e questo facilita. Un giocatore che ha un eccellente fisico e trattamento del pallone. Una grande pecca invece è marcatura dentro l’are, tante volte si perde l’uomo. Non so come potrebbe reagire in uno contro uno in campo aperto a quattro. Come posizionamento non è male ma c’è da lavorarci, può migliorare”.
In scadenza di contratto fra un anno, com’è la questione rinnovo?
“La situazione è abbastanza intricata. Fino a quando l’Eintracht non aveva vinto l’Europa League, e quindi senza l’introito del market pool della Champions, si era rassegnata a perdere lui e gli altri giocatori in scadenza. Ma col fatto che sono arrivati soldi freschi di fatto i piani sono cambiati. Di recente hanno fatto sapere della Germania che il consiglio di sorveglianza ha avallato un amento del budget per i rinnovi contrattuali quindi un aumento del monte ingaggi. Arriveranno quindi delle proposte, c’è la possibilità ma non sappiamo se è già stata fatta un’offerta. Costo? Non lo svenderanno. Ha un ottimo mercato. Secondo me di base sotto i 25 non si va ma è un giocatore che se avessi un contratto più lungo varrebbe sicuramente di più”.
Potrebbe rubare il posto da titolare a Tomori o a Kalulu?
“Ha sempre giocato a tre, passare a quattro necessita di un periodo di adattamento. Più che altro Ndicka potrebbe essere un buon vice di Theo Hernandez, ovviamente con caratteristiche diverse ma è un ruolo che può coprire”.
Se dovessi fare un paragone, a chi lo accosteresti?
“Mi viene in mente bastoni per come padroneggia la palla e per la la capacità di impostazione. Ma forse le caratteristiche non sono le stesse. Se c’è una squadra in cui può avere una crescita ancora più importante è il Tottenham perché è il centrale di sinistra perfetto per Conte”.
Per concludere: ci parli di Hauge? I tifosi del Milan lo ricordano sempre con molto affetto.
“Ha un po’ patito il periodo dopo il Covid che ha giocato due anni consecutivi. Mi dicevano che al Milan gli avevano fatto un lavoro specifico e per questo non aveva giocato. Molte volte infatti gli ho visto che è mancata un po’ la gamba, ha fatto bene e altre volte ha fatto male, è andato in calando. Non so come si possa sviluppare il suo futuro prossimo perché in attacco ci sono molti giocatori, penso possa essere protagonista dalla panchina. Non è un titolarissimo ma ha vinto l’Europa League e credo sia molto felice di dove sta”.