L’ex tecnico che lo ha allenato nelle giovanili non ha dubbi sulle sue qualità, ma dice che può ancora migliorare in tante cose
Stando alle notizie riportate dai media negli ultimi giorni, che sembra proprio che il Milan sia vicino a chiudere l’operazione Charles De Ketelaere. La trattativa tra i rossoneri e il Brugge procede bene e potrebbe non volerci molto per portare a termine l’affare.
I tifosi del Diavolo in queste settimane si sono informati sulle qualità del classe 2001, un talento di grande prospettiva di cui tutti parlano un gran bene. Anche il suo ex allenatore nelle giovanili, Carlo van Grimberghe, ai microfoni della Gazzetta dello Sport: “Beato chi lo prende – assicura lui – un colpo per il presente e per il futuro. Può fare il fantasista, la mezzala, perfino la punta. E da ragazzino giocava centrale difensivo”.
Van Grimberghe racconta il suo ex allievo così: “Charles è alto, tecnico, e ha un gran senso del gioco. Per fortuna è stato spostato più avanti. Il suo passato col tennis? Così appassionato che a 15 anni era indeciso. Si chiedeva se fosse meglio mollare il pallone per la racchetta, ma è andata meglio così”. Poi l’aneddoto: “Ricordo un torneo in Belgio, eravamo sotto di due gol all’intervallo ma Charles prende la parola nello spogliatoio e incita la squadra battendo il cinque a tutti. A tre minuti dalla fine ci fischiano un rigore. Dico di lasciarlo a Charles, che sigla il 2-2″.
Dalle parole del suo ex allenatore sembra chiaro che si ha a che fare con un giocatore di grande personalità nonostante la sua giovane età. Il Milan è attratto dal suo profilo a 360 gradi, e ne apprezza anche i comportamenti fuori dal campo, al contrario magari del suo compagno di squadra Noa Lang.
Sul ruolo: “Dipende dal contesto. Se gioca in una squadra con esterni forti e contropiede può distinguersi da punta, ma credo sia più forte come fantasista. Somiglia a De Bruyne? Assolutamente sì. Ha guizzi, intuizioni, visione di gioco, sa giocare in velocità e non perde mai il pallone. Inoltre mette la palla dove vuole: l’anno scorso ha servito una decina di assist da attaccante”.
Sui margini di miglioramento: “Può migliorare nei colpi di testa. E poi il dialogo in campo: a volte è troppo silenzioso. Se vuole diventare un leader in tutti i sensi deve imparare a parlare di più”.
Da queste parole cresce ancora di più l’attesa di vedere il classe 2001 all’opera a San Siro. Mister Pioli avrò un bel lavoro da fare nel far sbocciare il talento di un ragazzo che sembra avere tutte le carte in regola per arrivare al top. L’anno scorso 14 gol e 8 assist in 39 partita di campionato. I numeri sono dalla sua, e anche il futuro. Maldini intanto cerca di trovare l’accordo con il Brugge per mettere a segno un gran colpo per questo e i prossimi anni.