Paolo Maldini e Ricky Massara, freschi di rinnovo, continuano a lavorare a stretto contatto alla ricerca di rinforzi per accrescere la competitività e il livello del Milan campione d’Italia. Vi raccontiamo cosa è avvenuto in un match di 30 anni fa in cui i due dirigenti sono stati avversari sul campo
Per oltre un mese, dopo la conquista dello Scudetto, i nomi di Paolo Maldini e Frederic Massara hanno tenuto banco nei resoconti quotidiani sull’attualità rossonera fino all’ufficializzazione dell’atteso rinnovo che ha confermato per altri due anni, la coppia dirigenziale artefice del trionfo nella passata stagione.
Un rapporto sempre più solido quello tra Maldini e Massara dal punto di vista professionale e non solo. I due, infatti, pare abbiano legato molto anche al di fuori del lavoro e lo conferma ulteriormente una vacanza trascorsa insieme a giugno proprio nei giorni in cui l’agognato rinnovo tardava ad arrivare.
Oltreché il ruolo dirigenziale, Maldini e Massara hanno condiviso anche, da avversari, una stagione in Serie A ovvero il campionato 1992-93. Paolo era già uno dei simboli del Milan, Ricky invece l’attaccante del Pescara neopromosso nella massima serie. In quel campionato, in particolare, i due attuali dirigenti del Milan furono i protagonisti di uno dei match più spettacolari della stagione che si è disputato ormai, di fatto, trenta anni fa, precisamente il 12 settembre 1992.
Pescara-Milan 4-5: il folle match allo Stadio Adriatico
C’era il tutto esaurito – e non poteva essere altrimenti – allo stadio Adriatico di Pescara per l’arrivo del Milan di Capello, campione d’Italia l’anno precedente. I biancazzurri di Giovanni Galeone avevano sconfitto alla prima giornata la Roma all’Olimpico con un gol del difensore Nobile. Il Milan, invece, si era imposto a fatica di misura sul Foggia grazie a un’autorete a San Siro.
In pochi avrebbero immaginato, quel pomeriggio, di assistere a una partita folle. Il Pescara gioca a viso aperto, forte di un attacco molto vivace con l’ex rossonero Borgonovo centravanti, Massara a svariare e un regista che, anni dopo, avrebbe fatto molto parlare di sé come allenatore ovvero Massimiliano Allegri.
E’ proprio l’attuale tecnico della Juve a sbloccare il risultato dopo un minuto con una conclusione di prima intenzione ,su assist di Massara, che trafigge Antonioli. Al 3′, è subito pareggio. Segna Maldini con una deviazione vincente su cross da calcio d’angolo di Donadoni. Passano due minuti e al ‘5 , il Milan è avanti 1-2 grazie a una prodezza su rovesciata di Gigi Lentini.
Un inizio pazzesco, nulla in confronto a quello che accadrà nei minuti seguenti. Il Pescara al 15′ è addirittura in vantaggio con due conclusioni da fuori di Nobile e Allegri entrambe deviate da uno sfortunato Baresi. L’Adriatico esplode di nuovo al 23′ quando Massara (proprio lui) sfrutta un errore della difesa del Milan e si ritrova solo davanti a Antonioli. Dribbling in corsa e gol per l’incredibile 4-2.
L’entusiasmo del Pescara e dei tifosi abruzzesi comincia a svanire quando verso la fine del primo tempo si sveglia un certo Marco Van Basten. Che spettacolo il fuoriclasse olandese che sprigiona momenti di classe sopraffina dapprima con il piatto all’incrocio che batte Savorani al 37′ poi con un pregevole stop (da vedere e rivedere) e il tap in chirurgico per il 4-4 al 39′.
Otto gol in quaranta minuti e non è finita. Nella ripresa, il Pescara cala ulteriormente ed il Milan è letale. Filtrante di Rijkaard per Van Basten e tocco sotto sul portiere in uscita. Tripletta e 4-5 Milan al 72′. Sarà quello il risultato finale di una partita folle che a Pescara ancora ricordano.
In quel campionato, poi vinto dal Milan, i rossoneri trionferanno nelle prime sette giornate (con altre due goleade, 3-7 alla Fiorentina e 5-3 alla Lazio). Il Pescara concluderà la stagione all’ultimo posto con la retrocessione. Trenta anni dopo, Maldini e Massara si sarebbero incontrati di nuovo altrove e la storia, quella attuale, la conoscete tutti.