Arrivano conferme sull’entità del presunto tesoretto di mercato che avrebbe a disposizione il Milan durante l’estate 2022.
In attesa dei rinnovi tanto agognati di Paolo Maldini e Frederic Massara, che dovranno forzatamente arrivare entro la prossima settimana, si continua a parlare di come agirà il Milan sul mercato estivo 2022.
C’è chi pensa che l’avvento di RedBird e della cordata guidata da Gerry Cardinale possa immettere subito grosse liquidità nel club, così da potersi togliere qualche sfizio importante sul mercato. Chi invece parla di un’annata intermedia, quasi austera per quanto riguarda gli investimenti.
La verità sta come al solito nel mezzo, almeno secondo l’interpretazione della Gazzetta dello Sport. Non sarà un Milan impossibilitato ad agire, viste anche le tante variabili e soluzioni che si possono trovare in corso d’opera, ma allo stesso tempo si escludono super colpi a cifre esaltanti.
Il noto quotidiano sportivo sembra piuttosto sicuro. Il budget del Milan per il calciomercato che sta prendendo il via in questi giorni si aggirerà sui 50 milioni di euro. Una cifra già spifferata da fondi vicine al club rossonero.
Dunque Maldini e Massara non avranno a disposizione una barca di soldi. Anche perché sembra scontato che questa sessione di mercato sarà gestita ancora da Elliott Management e si baserà, come nel recente passato, su acquisti intelligenti e low-cost, talenti scovati dagli osservatori ed al massimo un paio di acquisti di spessore.
Basti pensare che un anno fa, nella campagna acquisti che ha portato allo Scudetto, il Milan ha speso pochissimo. Meno di 40 milioni di euro (esclusi i riscatti) per portarsi a casa elementi determinati come Maignan, Giroud, Messias e Brahim Diaz e Florenzi.
Milan ridimensionato dunque in vista del mercato attuale? Forse, viste soprattutto le richieste esose di alcuni club per gli obiettivi ormai noti. Il Lille chiede complessivamente 45 milioni di euro per Botman e Renato Sanches. Oltre i 40 milioni le valutazioni di De Ketelaere e Zaniolo. Ma il mercato ha mille strade percorribili, soprattutto con le formule nuove: accordi di prestito con obbligo di riscatto e pagamenti dilazionati possono aprire le porte a moltissime soluzioni.
Per questo è fondamentale la presenza di Maldini e Massara, due dirigenti che hanno avuto la capacità di formare un grande Milan senza spendere cifre assurde tra cartellini ed ingaggi. Chi si aspettava colpacci da 50-60 milioni per un singolo campione resterà deluso. Ma la scaltrezza dei dirigenti può e deve fare la differenza.