Attacco allo svedese, accusato di non aver minimante partecipato in maniera attiva alla vittoria dello Scudetto rossonero. L’accusa arriva da una vecchia conoscenza
Zlatan Ibrahimovic, a quaranta anni suonati, ha rappresentato di sicuro una parte importantissima dello Scudetto appena vinto dal Milan, il diciannovesimo della sua storia ed il primo dopo undici anni in cui erano arrivate soltanto tante, troppe delusioni. I meriti dello svedesi sono tantissimi, andrebbe spiegato a chi lo ha denigrato in una intervista che poteva essere di certo risparmiata.
Il numero undici rossonero è tornato al Milan a dicembre 2019 dopo diverse stagioni passate tra Paris Saint-Germain, Manchester United, Los Angeles Galaxy. Era stato assoluto protagonista del diciottesimo tricolore rossonero, quello del 2011 quando in panchina c’era Massimiliano Allegri. All’epoca aveva molti meno anni, uno stile dei capelli diverso, ma era già in possesso di una mentalità vincente, uno degli aspetti che lo ha sempre caratterizzato durante la sua lunghissima carriera.
Maldini, ed in particolar modo Boban, lo hanno richiamato anni dopo per una missione che sembrava impossibile: ridare vivacità ad un ambiente che aveva perso stimoli ed entusiasmo. E che ci crediate o no, Ibrahimovic è riuscito nel suo intento. Era impossibile pensare che avrebbe giocato tutte le partite, il tempo passa anche per uno come lui. Ma è stata la sua leadership, il suo essere capo branco all’interno dello spogliatoio, la sua mentalità ad aver fatto la differenza nell’Ibra 2.0. E ora chi glielo spiega tutto questo a chi ha provato ad affossarlo attraverso un’intervista evitabilissima?
Calhanoglu contro Ibrahimovic: quante frecciatine allo svedese!
Che il rapporto tra Ibrahimovic e Calhanoglu non fosse dei migliori, lo si era capito da tempo. Si vociferava che, uno dei motivi per i quali il turco avrebbe scelto l’Inter l’estate scorsa fosse proprio questo continuo battibecco tra i due. Probabilmente il grande Hakan non riusciva a reggere il confronto…
E poi la frase diventata celebre durante i festeggiamenti dell’ultimo Scudetto rossonero di Ibra: “Oh, mandate un messaggio ad Hakan!“.
A Calhanoglu tutto questo non è andato giù, e si è lasciato andare attraverso una intervista rilasciata ai microfoni di Tivibu Spor: “Ad Ibra piace essere al centro dell’attenzione, non mi interessa. Ha scritto di me anche sul suo libro, doveva scrivere queste cose se no sarebbe stato vuoto. Non gli rispondo”.
Beh, caro Calhanoglu, probabilmente anche a te piace essere al centro dell’attenzione. Lo hai dimostrato con quel gesto dopo il gol nel derby d’andata, lo hai fatto ancora una volta con queste dichiarazioni.