Il dt dei rossoneri non ha ancora apposto la firma sul contratto: ecco cosa vorrebbe dal club
In queste ore in casa Milan sta facendo molto parlare la situazione legata ai rinnovi di Paolo Maldini e Ricky Massara. Ad oggi c’è ancora piena certezza sul fatto che i due dirigenti prolungheranno il contratto con il club rossonero.
Dopo l’intervista preoccupante di Maldini alla Gazzetta dello Sport, che definiva “una mancanza di rispetto non averci ancora chiamato”, ancora nessuno mette in dubbio la loro permanenza, eppure qualcosa che non va c’è, perché le firme, al 17 giugno, non sono ancora arrivate. La domanda relativo a quando queste arriveranno se la stanno ponendo tutti, tra gli addetti ai lavori e non solo. C’è una certa ansia anche tra i tifosi rossoneri, che sperano si chiuda il tutto presto affinché la dirigenza possa concentrarsi sul mercato e sui nuovi acquisti.
Ci sono infatti diverse operazioni in entrata già impostate, come ad esempio Origi, che è atteso la prossima settimana in città, ma anche Renato Sanches, per il quale c’è una trattativa aperta e ben avviata con il Lille. Tifosi che sono anche indispettiti dalle mosse dell’Inter, con i nomi di Dybala e Lukaku che circolano fortemente. Tornando al Milan, il nuovo proprietario Gerry Cardinale ha speso ottime parole al Financial Times per Maldini e ha assicurato che sarà al centro del suo progetto con il Diavolo.
Tra i due c’è stato un lungo incontro, insieme anche al manager di Elliott, Giorgio Furlani. Adesso però il dt dei rossoneri vuole più potere in tutte le scelte che prenderà la società, e si vede bene in un ruolo più da amministratore delegato con poteri assoluti, un po’ come Marotta all’Inter. Il problema è che però il modello della società rossonera prevede un’organizzazione differente e, da quello che emerge, resterà invariata. C’è distanza nel rapporto tra Maldini e Ivan Gazidis e per andare avanti serve unione di intenti, perché l’ad rimane, almeno fino a settembre, proprio Gazidis.