L’estate di Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese ha voglia di rimettersi in piedi per tornare a dare una mano alla squadra: pronta la firma sul contratto
Sarà un’estate calda per il Milan. Paolo Maldini e Frederic Massara hanno apparecchiato diverse trattative, che chiedono, ormai, solo di essere finalizzate.
Come vi stiamo raccontando da tempo per Divock Origi, ormai, è davvero tutto fatto. Non ci sono dubbi nemmeno per Renato Sanches e si aspettano novità anche su Sven Botman nel giro di pochi giorni.
Ma questi dovranno essere i giorni anche dei rinnovi. Dopo quelli dei dirigenti bisognerà mettere nero su bianco con Kalulu, Tomori, Bennacer, Tonali e soprattutto Rafael Leao.
Capitolo a parte, invece, merita Zlatan Ibrahimovic. Lo svedese, come è noto, ha deciso di operarsi pochissime ore dopo i festeggiamenti per lo Scudetto. La voglia di giocare è ancora tanta. Lo stop sarà davvero lunghissimo ma Ibra non ha alcuna intenzione di mollare.
I Mondiali, d’altronde, gli vengono in soccorso: salterà le partite di agosto, settembre, ottobre e novembre. Il ritorno, se tutto dovesse andare per il verso giusto, è previsto all’inizio del 2023. Il piano è questo ma con un infortunio come quello subito da Ibra bisogna andarci cauti.
Rinnovo per Ibra
Ben presto Paolo Maldini, Frederic Massara e Zlatan Ibrahimovic si incontreranno a Casa Milan per mettere nero su bianco. L’idea di contratto a ‘gettone’ continua ad essere un’idea concreta. Lo svedese guadagnerebbe così una cifra simbolica di base alla quale andranno aggiunti poi bonus individuali e di squadra. Le porte del Milan sono rimaste sempre aperte e lo saranno sempre. Ecco perché non sarà un problema andare avanti insieme se Ibra lo vorrà e al momento lo vuole fortemente.
Tanto che la sua estate – come riporta La Gazzetta dello Sport – sarà in una villa, di cui non si conosce la località, insieme a tutta la famiglia e si dividerà tra vacanze e riabilitazione. Tornare il prima il possibile è il suo obiettivo. Vuole ancora stupire e aiutare i nuovi compagni verso altri traguardi. Leao e compagni hanno ancora bisogno di Ibra e Ibra di loro