Zlatan Ibrahimovic ed un futuro tutto da scrivere. L’attaccante è in scadenza ma sembra destinato a restare in un modo originale.
Tempo di rinnovi e di partenze, di nuovi acquisti e di trattative da portare avanti. Il mercato estivo è entrato nel vivo e c’è un gran bel da fare per la dirigenza del Milan.
Paolo Maldini ha avuto rassicurazioni dal nuovo proprietario Gerry Cardinale, fondatore della RedBird Capital Partners. Il Milan potrà operare sul mercato con una certa libertà, anche se non sarà facile avallare spese folli. Ma si comincerà dai rinnovi più imminenti: quello tanto atteso di Rafael Leao, alcuni adeguamenti dovuti ed altre situazioni minori.
C’è poi la situazione di Zlatan Ibrahimovic. L’attaccante classe ’81 vedrà scadere il suo contratto annuale con il Milan tra pochi giorni, il prossimo 30 giugno. A complicare la situazione ci si è messa l’operazione al ginocchio effettuata da Ibra qualche settimana fa, con prognosi terribile: almeno 6-7 mesi di stop prima di rivederlo in campo, a 41 anni ormai da compiere.
Il contratto a gettone inventato per Kurt Hamrin negli anni ’60
Una cosa è certa. Ibrahimovic in questo momento ha allontanato ogni ipotesi di ritiro dal calcio giocato. L’attaccante del Milan non ha perso lo stimolo per i campi da gioco e per le competizioni ad alto livello. Inoltre ha sì riportato lo Scudetto in rossonero dopo 11 anni esatti, ma allo stesso tempo vorrebbe giocare da protagonista la Champions League con una squadra finalmente di primissima fascia.
Oggi il Corriere dello Sport ha parlato di un’ipotesi che il Milan starebbe studiando per blindare Ibrahimovic in vista della prossima stagione. Paolo Maldini ha sempre detto: “Il suo futuro lo deciderà direttamente Zlatan, da parte nostra c’è piena apertura e attendiamo la sua decisione”. Ma è ovvio che, nelle condizioni attuali i rossoneri non possono offrire un contratto ultra-milionario allo svedese, che non rientrerà in campo prima di gennaio 2023.
L’opzione innovativa si chiama contratto a gettone. In pratica il Milan potrebbe proporre a Ibrahimovic di non avere uno stipendio fisso netto fino a giugno 2023, bensì di essere pagato per ogni presenza ufficiale che riesca ad effettuare nella stagione che verrà. Un’idea che in realtà ha radici piuttosto lontane.
L’idea del contratto a gettone nacque, secondo diverse fonti, sulla fine degli anni ’60. Ovvero quando il Napoli ingaggiò l’allora 35enne Kurt Hamrin, storico centravanti svedese che in passato aveva militato e vinto con la maglia del Milan. Il presidente Corrado Ferlaino voleva a tutti i costi l’altisonante attaccante per il suo Napoli, ma decise di proporgli un accordo basato su ogni partita da lui disputata.
Ferlaino convinse il veterano Hamrin con questo tipo di accordo: 1 milione di lire per ogni gara ufficiale disputata in campionato. Nel primo anno andò bene alle casse del Napoli, visto che il campione svedese si limitò a sole cinque presenze stagionali. Andò meglio per Hamrin il secondo anno in cui, superati i problemi fisici, disputò ben 17 gare con due reti all’attivo.
Il caso dei due calciatori del Catania
Di recente è balzato alle cronache il contratto a gettone di due calciatori del Catania. Prima del fallimento della società etnea, nella stagione 2019-2020, si registrò un doppio importante ritorno di due veterani che avevano già militato in Serie A nella squadra dell’elefantino.
Marco Biagianti e Giovanni Marchese accettarono di aiutare il Catania in Serie C1 dopo il primo lockdown per il Covid-19, firmando un contratto che prevedeva il pagamento di un indennizzo nei loro confronti per ogni gara disputata in campionato. Un sistema temporaneo che diede nuovamente vita ai gettoni di presenza nel calcio professionistico.
In realtà anche in Nazionale è d’uso comune il gettone. Ogni calciatore, almeno in Italia, che viene convocato dal c.t. riceve un piccolo indennizzo per la chiamata in campo. Spesso i giocatori in questione devolvono in beneficienza questo incasso, ma è l’esempio di come il gettone di presenza rappresenti anche oggi un’ipotesi concreta.
Sarà diverso probabilmente per Ibrahimovic, che si potrebbe avvalere anche di bonus esclusivi all’interno del suo contratto atipico, oltre che delle ovvie remunerazioni per ogni gara disputata. Ora la palla passa proprio allo svedese, che dovrà valutare se accettare questa ipotesi parziale o puntare su un contratto classico con il Milan fino al giugno 2023.