Il suo ex allenatore ha elogiato il centrocampista, raccontandone tutti i pregi: “E’ un leader di assoluta qualità”
Tra i vari acquisti del Milan, non bisogna dimenticare Yacine Adli. Il giovane centrocampista francese era stato preso lo scorso anno dai rossoneri, e lasciato in prestito alla sua società di appartenenza, ovvero il Bordeuax.
Ad elogiare il nuovo giocatore rossonero ci ha pensato, Antonio Manicone, vice di Vladimir Petkovic, che lo ha allenato proprio al Bordeaux. “Conosce a memoria tutti i calciatori della Ligue 1: pregi e difetti, se sono desti o mancini, come se avesse un piccolo database. E’ curioso, ambizioso, intelligente. Per la sua età fa già cose straordinarie”.
Così ha esordito nell’intervista alla Gazzetta dello Sport il secondo dell’ex tecnico della Lazio, che ha poi proseguito: “Adli faceva già la differenza nelle giovanili del Psg, ha solo bisogno di tempo per consacrarsi al alto livello. E soprattutto del ruolo giusto. Dipenderà tutto da Pioli e dal suo calcio. Adli è un po’ un 10, un po’ regista. Di sicuro parliamo di un leader tecnico di assoluta qualità. A volte tirava fuori filtranti smarcanti di 30 metri. E’ uno a cui piace spaziare: da trequartista ama allargarsi a destra per la giocata, ha estro e poi vede il gioco in modo unico”.
Manicone non ha dubbi: “Il Milan deve credere in Adli”
Manicone ha poi aggiunto: “Intanto dovrà imparare l’italiano. Con Giroud, Theo e Maignan riuscirà ad ambientarsi in fretta. Il Milan è l’ambiente giusto per un giovane come lui. Non è il sostituto naturale di Kessie, questo va detto, sono due giocatori diversi.. Se dovesse giocare basso, accanto o Tonali o Bennacer, dovrà pensare più velocemente. Adli è uno a cui piace tenere il pallone tra i piedi. Bisogna aspettarlo, parliamo di un ragazzo di 22 anni. Se il Milan ha investito su di lui vuol dire che crede nel suo percorso”.
Un elogio davvero importante quello del vice di Petkovic, che si conclude così: “Adli in due parole? Simpatia e curiosità. Come ho detto, conosceva tutti i nostri avversari, e poi ogni allenamento era uno spasso. Sempre con il sorriso e il buon umore. Disponibile, mai presuntuoso. Quando stava bene faceva la differenza, quando non stava in forma… pure. Una volta si complimentò con lui persino Henry in diretta tv. Senza dubbio, il Milan deve crederci”.