L’ex amministratore delegato rossonero, oggi nel Monza di Berlusconi, ha finalmente raggiunto la Serie A. Ha parlato sulle note del Corriere dello Sport
Il Monza, battendo in finale playoff il Pisa, ha raggiunto per la prima volta nella sua storia la promozione in Serie A. Un traguardo incredibile per la società lombarda comandata da una vecchia e gloriosa conoscenza rossonera… Silvio Berlusconi. Ovviamente al suo fianco c’è Adriano Galliani, sua spalla destra da ormai svariati anni. Che impresa la loro!
La prossima stagione sarà speciale per il duo Berlusconi-Galliani, perché affronteranno per la prima volta da avversari in gare ufficiali quel Milan che sono riusciti a rendere speciale, Abbiamo sottolineato in gare ufficiali, perché due stagioni fa le due squadre si affrontarono in amichevole pre-season a San Siro. Adesso si scontreranno in campionato, in una doppia sfida che si preannuncia davvero molto speciale.
Ovviamente non sono mancate le solite polemiche da bar. Diversi tifosi di altre squadre hanno cominciato ad insinuare che il Monza regalerà i punti al Milan nella prossima stagione, cosa naturalmente non vera e proprio il campionato appena finito lo ha testimoniato. L’Inter ad esempio ha perso la vetta della classifica contro il Bologna in una partita che sembrava dover essere senza storia. Sappiamo tutti poi come è andata a finire.
In una simpatica intervista rilasciata al Corriere dello Sport, Adriano Galliani ha raccontato le sensazioni provate dopo la vittoria dei playoff di Serie B. E’ riuscito a portare una piazza come Monza per la prima volta nel campionato italiano più importante.
Queste le sue dichiarazioni e il paragone con il Milan…: “Mi hanno chiesto se fosse stato più difficile vincere con il Monza o le Champions con il Milan. Non ho dubbi a riguardo: il raggiungimento della Serie A con i brianzoli. Questo perché il Milan che Berlusconi acquistò nell’86 era già un club storico che aveva vinto due coppe dei campioni, nel 1963 e nel 1969, e ben dieci scudetti italiani. Il titolo era ossidato, e i motivi li conosciamo tutti, ma il club aveva già una sua tradizione, aveva dei valori anche culturali. Io e Silvio l’abbiamo portato a 7 coppe dei campioni e 18 scudetti partendo da una base, da un prestigio consolidato. Il Monza, nato nel 1912, la A non l’aveva mai vista ma solo sfiorata. Anzi, era ripartita addirittura dalla Serie D“.