Zaniolo al Milan è un’opportunità ma il prezzo è molto alto. L’investimento vale la pena? Tutti i dubbi di un affare molto difficile.
La qualità ha un prezzo, spesso altissimo, così come i goal e gli assist. Il Milan ha voglia di fare le cose in grande, di regalarsi un calciatore che sappia giocare in ogni ruolo della trequarti e che si possa calare al meglio nel Piolismo.
Il Milan è una squadra che ha offerto un calcio moderno in cui i calciatori hanno mostrato di saper far tutto, difendere, attaccare ma soprattutto riempire gli spazi.
Se sei un giocatore di qualità, se sei intelligente e sai giocare a calcio puoi far parte del Milan. Che guarda avanti e ha voglia di avvicinarsi alle grandi d’Europa, attraverso la ricerca del gioco si squadra, attraverso la fame dei propri giocatori.
Ormai è chiaro a tutti che Origi, Renato Sanches e Botman saranno la base di un calciomercato in cui Maldini e Massara vogliono regalare a Pioli altra qualità sulla trequarti.
I nomi sono tanti ma tutti giovanissimi. Negli ultimi giorni le attenzioni si sono concentrate sui due talenti del Club Bruges Noa Lang e De Ketelaere ma soprattutto su Nicolò Zaniolo.
Il tifoso ormai si fida ciecamente dei suoi dirigenti e ogni calciatore che varcherà i cancelli di Milanello verrà accolto con curiosità e tanto entusiasmo.
I giocatori provenienti dall’estero non tutti li conoscono. Qualche partita ammirata, vista in Champions, e qualche video su YouTube alimentano la curiosità.
Per Zaniolo, invece, ci sono pochi segreti. Tutti hanno avuto la possibilità di vederlo giocare con la Roma. Tutti si ricordano le sue giocate prima degli infortuni che hanno spinto molti a paragonarlo a Kakà. Un paragone che per i tifosi del Milan vale parecchio.
Zaniolo ha qualità uniche, ha tanta forza nelle gambe, sa dribblare e ha un fisico importante già formato. Caratteristiche che indubbiamente possono fare la differenza nel calcio ma che il classe 1999 ha sfruttato solo a tratti.
È indubbio che sia il giocatore italiano col potenziale maggiore. Un potenziale mostrato da i suoi primi giorni di calcio con i grandi, con la maglia della Roma, ma in realtà anche prima.
Qualità che spinsero Mancini a convocarlo in Nazionale. Tutto lasciava pensare che l’Italia presto sarebbe stata sua. Sono passati degli anni ma Zaniolo non ha lasciato traccia in azzurro.
Trequartista, mezzala, punta, seconda punta, esterno: Zaniolo sembra poter far tutto, ogni ruolo ma ad oggi non è ancora chiaro dove possa rendere di più.
Un po’ come il vecchio Rafael Leao, che dalla scorsa estate, però, ha imboccato la strada giusta spiccando il volo. Ora tutti riconoscono il portoghese come un campione dopo un anno ad alti livelli e la sua valutazione ha superato i 100 milioni.
L’ultima stagione per Zaniolo è stata diversa. Mourinho ci ha lavorato tanto e alla fine ha deciso che il suo ruolo giusto fosse quello di seconda punta. Lo ha avvicinato alla porta ma in questi mesi non c’è mai stata la Roma di Zaniolo.
È stata la Roma di Mourinho, di Abraham e di Pellegrini, e non del giovane classe 1999.
A sprazzi ha mostrato a tutti la sua qualità ma solo a sprazzi. Spesso è stato egoista, dimostrando di essere un grande solista. Ha segnato il goal in finale di Conference League. La sua unica rete importante.
In Serie A i numeri fanno riflettere: ha segnato solamente due goal, contro l’Atalanta e l’Empoli, poi si è fatto notare soprattutto per il nervosismo e i tanti cartellini gialli, ben 10 con un’espulsione.
Ha segnato di più in Europa, con avversari modesti, come il Bodo o lo Zorya. I numeri contano il giusto, è vero ma per Zaniolo, visto il prezzo fatto dalla Roma, contano, forse, un po’ di più.
Zaniolo, dunque, è tutt’altro che un calciatore fatto e finito.
I giallorossi hanno tutto il diritto di valutare il loro calciatore quanto meglio credono ma appare difficile pensare che il Milan possa decidere di investire 60-70 milioni di solo cartellino – sono queste le cifre fatte arrivare ai media dalla società capitolina – senza contare lo stipendio, per un giocatore da plasmare.