Le parole del sindaco che ha ammesso come Gerry Cardinale, prossimo proprietario del Milan, sia già d’accordo sul progetto stadio.
Tra le priorità assolute che il fondo RedBird ha indicato nel progetto sportivo del Milan c’è sicuramente il nuovo stadio. Nessun dubbio, il fondo statunitense non transige sulla costruzione di un impianto moderno ed innovativo.
La società statunitense infatti ha sempre puntato, anche negli altri investimenti, sullo sport legato all’intrattenimento e ad un’ampia comunicazione mediatica. Per questo servirà uno stadio a regola d’arte, in linea con i parametri internazionali e totalmente svecchiato rispetto all’attuale Giuseppe Meazza.
Gerry Cardinale, fondatore e patron di RedBird, ha già mosso i primi passi per il nuovo stadio del Milan. La rivelazione arriva dalla Gazzetta dello Sport, e dall’intervista rilasciata in esclusiva dal sindaco Roberto Di Stefano.
Di Stefano è il primo cittadino di Sesto San Giovanni. Il comune dell’interland milanese si è già espresso in passato, proponendosi come alternativa reale per la costruzione del nuovo impianto di Milan ed Inter. Se la situazione dell’area di San Siro, con tanto di abbattimento del vecchio Meazza, andasse per le lunghe, si prenderebbe in considerazione il piccolo comune lombardo.
Proprio oggi Di Stefano ha svelato che Cardinale, la scorsa settimane, sarebbe stato in visita nella zona predisposta dal suo Comune per lo stadio: “La visita è stata positiva e ci riaggiorneremo. Ha visionato l’area, assieme ai tecnici di MilanoSesto e del Milan. Ha voluto capire il potenziale dell’area, i servizi, che adesso stanno analizzando. Mi rendo conto che le variabili sono tante: noi siamo disponibili, ora la palla passi ai club che dovranno valutare tempi, costi e certezza degli investimenti. Io al posto loro avrei già deciso…”
Il giovane sindaco non ha dubbi. Il progetto Milan si sposerebbe benissimo con l’area dell’ex Falck: “Io ho fatto comprendere come Sesto sia da considerarsi area metropolitana milanese, sulla quale si stanno rigenerando le aree dismesse più grandi d’Europa. Da qui con un quarto d’ora di metropolitana sei in Duomo o a Linate. Si tratterebbe di un riposizionamento nell’interesse dell’utenza e del servizio. Inoltre la viabilità registrerebbe miglioramenti anche sulla base della realizzazione della nuova Città della Salute”.
Anche le tempistiche sarebbero ristrette: “L’area è privata e il suo proprietario è d’accordo sulla cessione, l’amministrazione comunale è concorde. In altre parole: mancherebbero solo il via libera dei club. Non ci sono criticità, i costi sarebbero più contenuti. E nell’arco di 18 mesi potrebbe essere posata la prima pietra, mentre a San Siro non saprei”.
Ora non resta che attendere la valutazione di Cardinale e dei suoi uomini. Va anche capito se il nuovo proprietario del Milan intende portare avanti il progetto stadio autonomamente o continuerà a lavorare in sinergia con l’Inter.