Abbiamo intervistato in via esclusiva l’avvocato Felice Raimondo, avvocato di fede rossonera. Dialogo su RedBird e sulle ambizioni societarie
Il Milan è ufficialmente passato nelle mani di RedBird, fondo americano con a capo il CEO Gerry Cardinale che ieri è sbarcato in città ed oggi ha incontrato i vertici societari. E’ partito dunque un nuovo ciclo, si spera vincente, sempre con una proprietà americana.
Abbiamo parlato degli aspetti prettamente economico finanziari con un esperto in materia, vale a dire l’avvocato – di dichiarata fede rossonera – Felice Raimondo.
Raimondo ha scritto quattro libri sugli aspetti legali e finanziari collegati al calcio, l’ultimo dei quali sulla Superlega scritto anche in lingua inglese, tutti in vendita su Amazon.
Salve, avvocato. Dopo diverse settimane di trattativa, è finalmente arrivata la firma di RedBird. In base alla sua esperienza economico/finanziaria, questo passaggio di proprietà la convince?
“Soltanto il tempo potrà dirci se l’operazione sarà convincente. Senza dubbio lo è per chi compra e per chi vende il Milan. Questo dovrebbe rassicurare tutti i tifosi, perché il successo dell’operazione dipenderà dal valore che il club riuscirà a ottenere nel corso degli anni. Ed è interesse comune dei due soci (RedBird e di Elliott) far sì che il Milan torni a valere tanti soldi, quindi a primeggiare in Italia e anche in Europa”.
Secondo lei perché ad un certo punto, Elliott ha preso la decisione di proseguire i contatti con RedBird mettendo da parte Investcorp?
“Questo è impossibile dirlo, ma credo che Elliott abbia venduto alle migliori condizioni per i suoi investitori e affidato il club a chi ha già un certo know-how nel settore sportivo e dell’intrattenimento”.
Maldini ha fatto preoccupare i tifosi ammettendo il suo dispiacere per un contatto che ancora non c’è stato per il rinnovo del contratto. Come ha interpretato le parole di Paolo e perché secondo lei Elliott ha aspettato?
“Paolo Maldini è l’incarnazione del Milan ed è molto ambizioso. Le sue parole sono quelle di chi vuole il meglio per il club che lui considera casa sua. Quindi ho trovato comprensibile la sua intervista e spero che possa continuare a lavorare insieme a RedBird”.
Considerando anche che Elliott ha provveduto più o meno ad aggiustare il bilancio del club, possiamo aspettarci un mercato importante con RedBird?
“Credo che si proseguirà con la linea di Elliott, quindi niente spese folli, ma avremo più solidità di prima perché ci saranno due soci che si divideranno in proporzione i rispettivi oneri e soprattutto uno di essi – cioè RedBird – avrà importanti conoscenze nel mondo dello sport. Quindi mi aspetto una crescita dei ricavi senza dubbio più rapida di prima, che causerà una maggiore capacità di spesa. Elliott si è fatto affiancare per questo motivo. Se poi la crescita sarà immediata non lo so, questo lo scopriremo insieme”.
Ultimamente si discute molto sul rinnovo o meno di Ibrahimovic. Se lei fosse il consulente finanziario del Milan, cosa consiglierebbe di fare?
“Premetto che il Milan non ha bisogno dei miei consigli, ma Ibrahimovic si è rivelato un perno fondamentale della rinascita del club. Quindi spero che resti, magari con un contratto a gettone che preveda anche un suo ruolo operativo nello staff tecnico, da assumere a pieno regime nel momento in cui decidesse definitivamente di smettere col calcio giocato”.
Se l’obiettivo è di far crescere il marchio Milan, c’è la necessità che la squadra vada bene in Champions. Questo ci porta a pensare ad investimenti più corposi in questa fase iniziale. Sbagliamo a pensarlo?
“La crescita dei ricavi sarà la sfida più importante che dovrà vincere Red Bird. Questo perché alcuni avversari sono già più avanti del Milan, altri invece non stanno a guardare. Sarà fondamentale continuare a qualificarsi in CL, ma il fatturato rossonero non può dipendere solo da quello. Mi aspetto anche una crescita corposa degli accordi commerciali e un miglioramento del mercato in uscita. Questo perché ai fini del nuovo FFP continuerà a essere fondamentale fabbricare ricavi. Ergo meglio evitare di fornire a Ceferin altre scuse per punire il club”.