Nell’intervista alla Gazzetta il portiere rossonero ha ricordato anche lo spiacevole episodio di Cagliari
Nell’intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, il portiere del Milan Mike Maignan ha toccato tantissimi temi. L’estremo difensore francese, arrivato per 15 milioni la scorsa estate dal Lille a voluto dire la sua anche su un tema importante come il razzismo.
Ricordiamo tutti l’episodio di cui è stato protagonista in Cagliari–Milan, con i cori che gli hanno rivolto i tifosi sardi e il successivo parapiglia in campo, che ha coinvolto giocatori e dirigenti di entrambe le squadre. Maignan, cui erano stati lanciati anche degli oggetti in quell’occasione, ha spiegato il suo pensiero: “La cosa dura da anni e non sarò l’ultimo. Dopo Cagliari mi hanno convocato per dare la mia versione, ma non è successo nulla. Ho la fortuna di essere sostenuto davvero da Milan, ma nelle istituzioni italiane e europee c’è chi forse se ne frega di punire i colpevoli“.
Il rammarico per il fatto che l’episodio dell’Unipol Domus si sia concluso in un nulla di fatto c’è e il portiere ha invitato i suoi colleghi a muoversi in prima persona quando accadono questi fatti: “Lamentarsi non basta più, allora forse toccherà a noi giocatori fare qualcosa”.
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