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È anche lo Scudetto di Boban: c’è il suo zampino nel progetto Milan

C’è anche un pizzico di Boban nel trionfo del Milan nel campionato di Serie A appena concluso: alcune scelte importanti sono state fatte con Maldini e Massara.

Il Milan ha conquistato lo Scudetto e si tratta di una vittoria di squadra, tutti hanno dato il loro contributo in questo successo. Oltre ai giocatori e all’allenatore Stefano Pioli, ci sono grandi meriti della dirigenza per certe decisioni che sono state prese in questi anni.

Zvonimir Boban (©LaPresse)

Il progetto è partito nel 2019, dopo che il primo anno di gestione Elliott Management Corporation e con Leonardo principale dirigente sportivo non aveva portato la qualificazione in Champions League nonostante alcuni investimenti importanti. Con l’addio del brasiliano, Paolo Maldini chiama Zvonimir Boban e Frederic Massara per ripartire.

Il diktat della proprietà e dell’amministratore delegato Ivan Gazidis è quello di puntare sui giovani. Il mercato porta a Milanello calciatori come Theo Hernandez, Ismael Bennacer, Rade Krunic, Rafael Leao e Ante Rebic. Tutti fanno parte della squadra che domenica scorsa si è laureata campione d’Italia. Ma i giovani non bastano per vincere e non a caso Boban aveva pensato Luka Modric in quell’estate 2019. I risultati non sono quelli sperati all’inizio.

Il dirigente croato nel giorno della conferenza stampa di presentazione di Stefano Pioli, preso dopo aver deciso di esonerare Marco Giampaolo, ha detto che alla squadra sarebbe servito qualche giocatore di esperienza. Con il passare delle settimane e delle partite, diventa sempre più evidente che manchi della leadership nel gruppo e la sconfitta per 5-0 a Bergamo contro l’Atalanta spinge ad accelerare la trattativa per l’ingaggio di Zlatan Ibrahimovic.

Zvone si è impegnato molto per riportare lo svedese al Milan e l’operazione si è rivelata decisamente azzeccata. L’impatto di Ibra a Milanello è stato impressionante. Ma lui non è stato l’unico colpo di esperienza messo a segno dal trio Boban-Maldini-Massara: in rossonero è arrivato anche Simon Kjaer, reduce da un’esperienza anonima all’Atalanta e con il suo carisma è diventato un altro leader del quale la squadra aveva bisogno. Un altro acquisto di quel gennaio 2020 è Alexis Saelemaekers, non conosciuto in Italia e poi rivelatosi un buon innesto. È stato Boban a chiamarlo quando giocava nell’Anderlecht.

Nel mentre, come sappiamo, escono tante indiscrezioni sulla volontà di Gazidis di puntare su Ralf Rangnick a fine stagione. Ed effettivamente l’amministratore delegato rossonero voleva il manager tedesco per iniziare un nuovo progetto. Ma Boban e Maldini si sono opposti e preferivano continuare il lavoro impostato con Pioli.

È noto che le parti si siano scontrate e che il dirigente croato abbia poi sancito la sua uscita dal Milan con l’ormai famosa intervista alla Gazzetta dello Sport nella quale attaccò frontalmente Gazidis. Poco dopo è arrivato il licenziamento e lui ha avviato anche una causa per essere risarcito. È finita decisamente male e poteva invece andare molto meglio, ma bisogna dare atto a Boban di aver dato un contributo alla rinascita del Milan.

Scritto da
Matteo B.