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Primo piano

Cesare, Paolo e Daniel: la dinastia Maldini, la più vincente di sempre

Il dna della vittoria non si può comprare. Cesare, Paolo e Daniel fanno la storia del calcio italiano. E magari anche del calcio europeo…

Che storia, il calcio. Se quella fatta dal Milan di quest’anno è stata un’impresa (la vittoria dello Scudetto in un’annata in cui nessuno avrebbe scommesso nemmeno un centesimo sui rossoneri), ciò che hanno fatto i Maldini resterà per sempre negli annali dello sport più bello e appassionante del mondo.

Cesare, Paolo e Daniel Maldini (©LaPresse)

Un percorso che parte da lontano, che arriva sino al 22 maggio 2022. Da Cesare a Daniel, in mezzo Paolo. Giocatori, allenatori, dirigenti. Tutta questa è la famiglia Maldini. Sicuramente il protagonista principale di questo tricolore è Paolo, che nel ruolo di direttore dell’area tecnica è stato preziosissimo. Arrivato (anzi, tornato) al Milan in un momento altamente delicato. Sì, perché nelle ultime stagioni post diciottesimo scudetto la squadra non è poi andata così bene (per usare un eufemismo).

E pensare che Paolo e la tifoseria, il giorno dell’addio dal calcio giocato, non si erano lasciati nel migliore dei modi. Tra gli applausi, c’era qualcuno che intonava ‘C’è solo un capitano’, ma riferito a Franco Baresi (anche lui oggi con un ruolo in società). Ma l’eterno numero 3 del diavolo non ha avuto paura di tornare, per amore di questi colori e il lavoro fatto è stato incredibile. Supportato anche dal mitico Massara, son riusciti a riportare la bandiera tricolore nella Milano rossonera dopo undici anni. Ma il lavoro non è finito, anzi, è soltanto all’inizio. Ripercorriamo la storia dei Maldini, concludendo con un dato statistico che fa davvero effetto.

Cesare: da lui è nato tutto

Cesare Maldini è stato il fautore di una dinastia che ha fatto (e farà) le fortune del Milan. Ha avuto il privilegio di alzare per la prima volta nella storia del club la Coppa dei Campioni. Era il 22 maggio 1963 (guarda caso, lo stesso giorno in cui Paolo e Daniel festeggiavano il diciannovesimo scudetto) e sotto il cielo di Wembley Cesare scriveva il primo capitolo di un libro davvero molto lungo.

In totale sono state 347 partite e 3 gol per Cesare da calciatore con la maglia del Milan. Oltre la Coppa dei Campioni, mette in bacheca anche 3 scudetti. Ha allenato il Milan, poi è passato in Nazionale prima di dare l’ultimo acuto in rossonero: insieme a Tassotti, è artefice di quel derby terminato 0-6 l’11 maggio 2001.

E’ stato lui il primo a credere in Paolo, suo figlio. In nazionale il figliol prodigo era il capitano del suo team. E alla fine aveva ragione Cesare, nel credere in Paolo. E pensare che c’era chi parlava di “raccomandazione“.

Paolo: l’inizio di una nuova era

Entrato nel mondo dei grandi, ovviamente con la maglia del Milan, i primi anni di Paolo Maldini non sono stati facili. Proprio per il motivo con cui abbiamo chiuso il capitolo Cesare. Si è portato a lungo, ma neanche tanto, questa nomea di raccomandato. Lui stesso ha raccontato che non è stato facile inizialmente, ha avuto l’arduo compito di zittire tutti. E a quanto pare, ci è riuscito alla grande.

Entra a 10 anni nel settore giovanile rossonero, esordisce in prima squadra a 16 anni in quel gennaio 1985 in cui Liedholm non aveva più difensori a disposizione e dopo l’infortunio di Battistini è stato praticamente costretto a inserire quel giovane dal cognome pesante.

Dopo 25 anni di Milan, ha vinto tutto. 8 scudetti, 5 coppe dei campioni, 2 coppe Intercontinentali, un Mondiale per Club e una dozzina di super coppe varie. Eppure lui, ancora oggi, dice che oltre ad essere uno dei più grandi vincenti è anche uno dei più grandi perdenti della storia. Perché tantissime volte è arrivato in finale, la maggior parte delle volte ha vinto ma sono arrivate anche pesanti sconfitte. Fa parte della vita. Capitano sia al Milan che in Nazionale, fascia ereditata sempre dalla stessa persona: Franco Baresi.

Daniel: the show must go on…

Guardando Daniel Maldini, i Queen avrebbero sicuramente cantato questa canzone. Lo spettacolo deve andare avanti, non siamo sazi della dinastia Maldini. Anche Daniel, come Paolo, viene lanciato subito nel settore giovanile del Milan e pure lui deve subirsi la nomea di raccomandato. Ma ci avranno fatto l’abitudine, i Maldini.

La sua situazione fino ad ora è sembrata diversa. A partire dal ruolo, dato che sia Cesare che Paolo erano difensori e lui è un attaccante. La società gli ha dato fiducia anche quest’anno. Ha giocato poco, pochissimo, è vero. Ma in qualche modo anche lui è stato determinante.

Quel gol a La Spezia (gara terminata 1-2 per il Milan) è stato decisivo per le sorti del campionato. Un colpo di testa perfetto, con papà Paolo visibilmente emozionato in tribuna ad esultare. E’ il 25 settembre 2021, la sua prima partita da titolare che coincide con la prima rete. Se questa non è magia…

Il record dei Maldini: nessuno come loro in Italia

C’è infine un dato statistico che è davvero strabiliante. La famiglia Maldini è stata la prima in Italia a vincere lo Scudetto con tre generazioni diverse. Solo a pensare una cosa simile, ci vengono i brividi. E se la storia si ripetesse presto anche in Europa?

E dunque questa è la storia dei Maldini. Adesso Daniel è in campo, Paolo è in tribuna e Cesare è in cielo ad osservarli con molta attenzione assieme alla moglie Marisa. Noi siamo sicuri di una cosa: anche per un Diavolo del genere, ci sarà stato posto in Paradiso.

Scritto da
Claudio Lopraino