Dal prossimo anno ci sarà un’importante novità nel campionato italiano. A comunicarlo è stato direttamente il presidente Trentalange
Il campionato di Serie A si appresta a vivere un cambiamento epocale, così come quando è stato immesso per la prima volta il Var. Ormai con la tecnologia ci abbiamo fatto l’abitudine, seppur le polemiche non si siano mai davvero placate. Anzi, la situazione è forse anche peggiorata, per colpa di decisioni poco comprensibili nonostante il supporto tecnologico.
Adesso però l’Associazione Italiana Arbitri è pronta ad effettuare un nuovo cambiamento per un passo sempre più deciso verso la parità di genere. Sembra ormai pronta infatti a fare il suo esordio in Serie A l’arbitra (anzi, arbitro, come preferisce essere chiamata) Maria Sole Ferrieri Caputi.
Sarà lei il primo arbitro donna della storia del campionato italiano per eccellenza. Manca soltanto l’ufficialità, dopodiché sarà tutto definitivamente confermato. Un percorso partito da lontano per Ferrieri Caputi che adesso si culmina con questo traguardo davvero importante per lei ma anche e soprattutto per tutto il calcio italiano. Sarà una svolta vera e propria e sicuramente c’è curiosità nel vedere come ci si rapporterà con questa novità. In un mondo che va sempre più verso la parità di genere, è giusto che anche gli arbitri donna abbiano la possibilità di affermarsi in un campionato così importante, se davvero meritevoli e non per favoritismo, come sottolineato da Alfredo Trentalange.
Chi è Maria Sole Ferrieri Caputi, il primo arbitro donna in Serie A
Maria Sole Ferrieri Caputi, trentadue anni, non vive soltanto facendo l’arbitro di calcio. Laureata in giurisprudenza, lavora presso uno studio legale ed in realtà ha già arbitrato un’importante gara maschile come i sedicesimi di finale di Coppa Italia nel dicembre 2021 tra Cagliari e Cittadella. Ha parlato ai microfoni del Corriere della Sera: “Non chiamatemi arbitra. Quando le persone mi chiamano così è per sottolineare che sono una donna. La normalità sarà quando non ci sarà differenza nel chiamare ‘arbitro’ un uomo o una donna. Sono soltanto la punta di un iceberg, la prima di un movimento in forte crescita”.
Soddisfatto ovviamente anche il presidente dell’Associazione Italiana Arbitri, Alfredo Trentalange, che ieri era a Coverciano: “Se dovesse essere confermato l’esordio di un arbitro donna in Serie A, sarà stato soltanto per merito e non per fare favori a nessuno. Purtroppo negli ultimi anni abbiamo perso troppi giovani arbitri. Il mondo del calcio ha bisogno di belle storie come questa”.