Le parole di tre protagonisti di una stagione memorabile. La festa è soltanto all’inizio, l’emozione non è ancora stata smaltita
Il Milan è tornato Campione d’Italia e adesso iniziano ad uscire diverse interviste rilasciate dai rossoneri. Oggi è toccato a Davide Calabria, Olivier Giroud e Fikayo Tomori, soltanto alcuni dei protagonisti di una cavalcata sensazionale. Tanti gli aspetti toccati, anche qualche aneddoto su Ibrahimovic.
Vi riportiamo in primis le parole di colui che per quasi tutta la stagione ha indossato la fascia da capitano, un’icona del Milan cresciuta nel settore giovanile. Davide Calabria ha avuto una crescita esponenziale dall’arrivo di Stefano Pioli, ecco perché questo Scudetto è anche un po’ suo. Le sue parole rilasciate al “Corriere dello Sport”: “Fino ai 15 anni ero sempre in panchina. Ho pensato più volte di smettere, anche per non gravare economicamente sulla mia famiglia che ogni giorno mi portava da Brescia a Milano. Questo Scudetto mi ripaga di tutto. Sin dall’inizio era questo il nostro obiettivo, ci abbiamo creduto sin dal primo giorno di ritiro”.
Sulla lotta con l’Inter: “E’ stata fantastica, è bello che le due milanesi siano tornate a competere per qualcosa di importante. Il nostro segreto? Il gruppo. C’era il giusto mix tra giovani ed esperti, abbiamo dimostrato di essere più bravi di chi aveva squadre più attrezzate di noi. Pioli sembrava dover andar via in poco tempo, invece è stato fondamentale. Ibra è stato prezioso con la sua leadership, spero possa stare meglio il prossimo anno. Abbiamo ancora bisogno di lui!”.
Fascia di capitano e Paolo Maldini: “So che Romagnoli sta parlando ancora col club, spero possa restare. Non importa indossare la fascia. Maldini non si intromette nelle situazioni di campo, sa che il suo ruolo è un altro. Soltanto vederlo a bordocampo ti dà la carica. Siamo una squadra giovane anche se il Decreto Crescita limita i club italiani, che sono portati ad acquistare all’estero. Non è un caso se mancheremo ai mondiali per la seconda volta di fila. Poco spazio in azzurro? E’ una scelta di Mancini, io continuerò a dare il massimo con il Milan sperando di trovare più spazio con la Nazionale. Ora ci godiamo lo Scudetto, poi però abbiamo intenzione di fare meglio in Champions League. Avevo fatto una scommessa a base di bottiglie di vino e champagne costose, pagherò felicemente”.
Olivier Giroud è esperto di vittorie importanti, ma questa ha un sapore speciale. Lo ha riferito a Tuttosport: “Emozione incredibile. Nella mia lunga carriera ho vinto tanto, ma questo Scudetto ha un sapore speciale. E’ sembrato che anche noi calciatori abbiamo aspettato lunghi undici anni prima di vincere qualcosa, abbiamo creato un legame profondo con i tifosi. Il Milan è un club glorioso, essere stati a secco per così tanto tempo è stato un dolore immenso. Abbiamo messo fine a questa ingiustizia. Non ho fatto tanti gol, ma sono stati tutti importanti. Soprattutto la doppietta all’Inter, ho capito subito che sarebbe stata fondamentale negli scontri diretti. Anche se avessimo pareggiato a Reggio Emilia saremmo stati Campioni d’Italia. Lo dissi a Saelemaekers dopo che lui sbagliò il gol dello 0-2 a Napoli. Ho ancora la pelle d’oca”.
Il commento sui compagni di reparto Ibra e Leao: “Zlatan è stato un punto di riferimento quando io ancora non giocavo. Per me è un onore aver riportato in alto il nome del Milan insieme a lui. La sua personalità è importante, quando parla tutti lo ascoltano in silenzio. E’ il classico maschio Alfa. Un gladiatore ma anche una grande persona. Lo reputo un fratello più grande. Per quanto riguarda Leao, ho subito capito che aveva un potenziale clamoroso. Ho giocato con tante giovani promesse, ma alla sua età non ne ricordo così forti come lui. Spero rimanga con noi, il premio MVP deve essere un punto di partenza e non un traguardo”.
Poi è stato il turno, ai microfoni del Corriere dello Sport, della roccia Fikayo Tomori: “Faccio fatica a esprimere ciò che provo. E’ il mio primo trofeo al Milan ma spero sia una storia lunghissima. Sapevamo dall’inizio di poter competere per lo Scudetto. Quando ho visto la coppa a Reggio Emilia mi sono sentito come un bambino che realizzava un sogno. Una sensazione mai vissuta prima. Sento davvero molto questa maglia. Adesso vogliamo confermarci e fare meglio in Champions League. Proveremo a raggiungere subito la seconda stella. In Europa servirà più esperienza e anche qualche giocatore in più. Partite chiave? Con l’Inter e con la Lazio”.
Rapporto con Pioli e… Ibrahimovic: “E’ stato molto importante il mister per me. Mi dà sempre tanti consigli. La nostra difesa è stata davvero impenetrabile. Mi trovo bene con tutti, ho grandi compagni di reparto. Kalulu è fortissimo nonostante la giovane età, ma mi sento a mio agio anche con Kjaer e Romagnoli. Ibra è fantastico, ci ha aiutato tanto. Per il suo futuro deve decidere soltanto lui”.