Le parole di Fabio Quagliarella su Inter-Sampdoria, ultimo match in programma domenica sera alle ore 18.00 a San Siro
L’Inter è obbligata a vincere e sperare che il Sassuolo faccia lo stesso contro il Milan. Solo così i nerazzurri si laureerebbero campioni d’Italia.
In questi giorni si è dato un po’ troppo per scontato il match di San Siro, contro la Sampdoria. I blucerchiati sono salvi e reduci da un successo rotondo contro la Fiorentina e domenica vorranno vendere cara la pelle.
A ribadire il concetto è Fabio Quagliarella, in una intervista a La Gazzetta dello Sport: “Sappiamo che ci guarderanno tutti, quelle di Milano e Reggio Emilia saranno le due gare più viste, San Siro sarà strapieno. Noi faremo di sicuro una partita molto seria, non possiamo permetterci figure di me**a. Sappiamo di sfidare uno squadrone, conosciamo la forza dell’Inter ma abbiamo visto contro la Fiorentina cosa voglia dire giocare con o senza pressione addosso. Comanda la testa, noi siamo e saremo mentalmente leggeri”.
L’attaccante risponde a chi lo paragona a Zlatan Ibrahimovic, calciatore simbolo nello spogliatoio del Milan -“Bisognerebbe chiederlo ai compagni – prosegue Quagliarella -. Io preferisco dare l’esempio in campo, con le parole sono bravi tutti. In allenamento a volte m’arrabbio. Ma se non provi un colpo lì, come potrai farlo alla domenica? Esempio banale: senza lavorare sul sinistro, come avrei potuto fare quell’apertura per Sabiri? A parte certi giocatori, una punta che ha solo un piede per calciare secondo me è un mezzo attaccante. Il calcio è fatto di attimi: se li perdi, ti mangiano”.
Futuro – “Avevo già parlato con il presidente Lanna e con l’avvocato Romei – afferma ancora Quagliarella -, ma in quel momento c’era solo da pensare alla salvezza. Per mesi ho fatto fatica a dormire”.”