Le parole dell’ex difensore del Diavolo Mauro Tassotti, che ha analizzato i miglioramenti di tutti i singolo del reparto arretrato rossonero
Il Milan ha stupito in questo finale di campionato soprattutto per le grandi prestazioni a livello difensivo. La squadra di mister Pioli ha infatti subito solamente 2 reti nelle ultime 10 partite.
A commentare la solidità di questo reparto è stato un esperto in materia come Mauro Tassotti. L’ex rossonero ha parlato ai microfoni della Gazzetta dello Sport. Queste le sue dichiarazioni in merito: “Oggi il modo di difendere è diverso, è una costante degli ultimi anni. Le mei difese si muovevano più di reparto, la linea del Milan oggi ha giocatori che giocano individualmente. Accettano l’uno contro uno senza paura e corrono il rischio per poi avere una superiorità numerica”.
Tassotti si è espresso poi su tutti i singoli del reparto, partendo da Kalulu: “Ha sorpreso. Quando è entrato avrebbe potuto soffrire l’assenza di un leader come Kjaer. Ha sempre fatto bene, ha grande velocità di base, recupera, anticipa, si fa vedere in zona gol. Il gioco del Milan aiuta ad emergere ma lui ci ha messo del suo”.
Su Maignan
“Senza Kjaer il leader ora è lui. Ha una personalità fortissima. Non si limita solo a parare e a farlo benissimo. Gioca, partecipa, spesso è molto alto, dà indicazioni”.
Su Tomori
“E’ bravissimo nei recuperi ha una velocità impressionante. Anticipa tanto, è sempre aggressivo: per caratteristiche mi ricorda Vierchowod”.
Su Calabria
“L’ho sempre seguito con simpatia, difeso e apprezzato la crescita costante. E’ importante avere un giocatore in prima squadra che arriva dal settore giovanile, è un segnale per tutto il club. E’ stato autore di una grande stagione, merita anche la considerazione azzurra”.
Su Theo Hernandez
“Complimenti intanto alla società per averlo scelto quando era solo una seconda linea del Real Madrid. Lui ha aggiunto un lavoro per migliorarsi continuamente: ha caratteristiche fisiche uniche, quello che ha fatto domenica scorsa è una giocata riservata a pochi eletti. Non nel suo ruolo, parlo in generale: è roba da Weah, da Messi. Un gol che se possibile ha esaltato ancora di più San Siro”.