La dichiarazione del dirigente italiano è sembrata piuttosto esagerata e fuori contesto per i tanti milanisti che lo hanno ascoltato.
Nel calcio contemporaneo, ovvero quello degli ultimi 5-10 anni, si è sempre parlato di due tipologie di allenatori che stanno dividendo l’opinione pubblica.
Da una parte ci sono i cosiddetti “risultatisti“. Allenatori che preferiscono la sostanza alla forma, puntano sulla compattezza e la solidità difensiva ed a prescindere dallo spettacolo vogliono solo i 3 punti. Di questa categoria farebbero parte mister del calibro di Mourinho, Allegri e Conte, ma anche grandi esempi del passato come gli ex rossoneri Nereo Rocco o Fabio Capello.
Dall’altra si notano invece i “giochisti“, ovvero quei tecnici che basano come fulcro centrale della loro filosofia gli schemi ed il bel gioco. Si tratta di allenatori come Pep Guardiola o Maurizio Sarri, legati ad un certo tipo di tattica, quasi dogmatici nei loro insegnamenti. Arrigo Sacchi, straordinario vate del Milan negli anni ’80, è forse uno degli esempi più fulgidi di questa categoria.
Sacchi è un personaggio inarrivabile forse nel mondo del calcio italiano. Un grande innovatore, che grazie alle intuizioni di Adriano Galliani e gli investimenti di Silvio Berlusconi ha cambiato il modo di giocare. Ha vinto tutto con il grande Milan tra fine anni ’80 ed inizio anni ’90, dando lustro e spessore a molti talenti.
Difficile trovare un paragone tra Sacchi ed un allenatore di oggi. Eppure il direttore generale dell’Atalanta si è lanciato in una provocazione che forse non avrà fatto molto piacere ai tifosi milanisti più nostalgici e di vecchia data.
Umberto Marino, d.g. nerazzurro, ha parlato all’Eco di Bergamo accostando il suo tecnico attuale, Gian Piero Gasperini, proprio al vate di Fusignano: “C’è grande simbiosi tra il club, l’ambiente e Gasperini. Ci tiene tantissimo al progetto, ai tifosi ed alla società. Quello che ha fatto qui a Bergamo per il calcio italiano lo paragono a quanto fatto da Sacchi con il Milan. La sua filosofia di gioco è stata trainante per tutto il movimento”.
Con tutto il rispetto per Gasperini, tra i migliori tecnici italiani degli ultimi anni per quanto fatto a Bergamo, tale paragone è sembrato azzardato e forzato. L’Atalanta come società ha fatto un grandissimo lavoro, qualificandosi in Champions League per tre stagioni consecutive. Ma ciò che ha dato Sacchi al movimento calcistico nostrano 30 anni fa è qualcosa di completamente diverso.
Frasi, quelle di Marino, non accolte benissimo dai tifosi del Milan. Molti non stimano Gasperini, anche per il suo passato e le sue simpatie juventine, ma soprattutto per aver accostato il sacro sacchiano con il profano attuale.