La Cremonese torna in Serie A dopo 26 anni. I grigiorossi disputarono la loro ultima partita nel massimo campionato italiano contro il Milan in un pomeriggio uggioso a San Siro tra festeggiamenti e addii
Un’attesa lunga ventisei anni terminata allo stadio Senigallia di Como. Con la vittoria sui lariani e la concomitante sconfitta del Monza a Perugia, la Cremonese ha conquistato un’insperata promozione in Serie A. Con le sconfitte contro Crotone e Ascoli, i grigiorossi di Pecchia avevano rischiato di compromettere in extremis un campionato condotto al vertice fin dalla prime giornate.
L’epilogo però, alla fine, è stato favorevole. Immensa la gioia dei tifosi presenti a Como. Un trionfo anche per Ariedo Braida, dirigente della Cremonese, che si è tolto un’altra grande soddisfazioni dopo le tante vittorie con Milan e Barcellona.
Corsi e ricorsi storici, si direbbe. Proprio Braida era il direttore sportivo di quel Milan che la Cremonese ha affrontato nell’ultima partita disputata in Serie A alla 34.a giornata del campionato 1995-96. Era il 12 maggio 1996 e la stagione aveva già emesso tutti i suoi verdetti con il Milan di Capello (era l’anno del tridente Baggio, Savicevic, Weah) campione d’Italia con tre giornate di anticipo e quattro squadre già retrocesse ovvero la stessa Cremonese, il Padova, il Torino e il Bari.
Un match insignificante per la classifica ma a suo modo storico quel Milan-Cremonese per i tanti fatti accaduti in quel pomeriggio di uggioso e di pioggia a San Siro.
Milan-Cremonese, il match del 1996
Andiamo con ordine e partiamo dal risultato con il Milan vittorioso con un netto 7-1. In gol Di Canio con una doppietta, Weah, Boban, Panucci con due autoreti entrambe del difensore De Agostini. Per i grigiorossi, provvisorio 1-1 segnata da Florjancic, l’attaccante sloveno che in quegli anni faceva coppia in avanti con Andrea Tentoni, uno deglio uomini simbolo della Cremonese in Serie A insieme a Gualco, Maspero e Giandebiaggi.
Quella Cremonese è stata una delle quattro avversarie alle quali il Milan ha segnato 7 gol in Serie A. E’ accaduto anche con la Juve ai tempi del Gre-No-Li, con la Fiorentina sconfitta al Franchi 3-7 nel 1992 e con lo 0-7 rifilato al Torino la scorsa stagione.
Oltre ai festeggiamente residui per lo Scudetto (le celebrazioni c’erano stato due domeniche prima dopo la vittoria con la Fiorentina), quel pomeriggio a San Siro è stato molto simile, oltreché per le condizioni climatiche, al tristissimo Milan-Novara del maggio 2012 quando tanti campioni (Gattuso, Nesta, Inzaghi, Seedorf oltre a Van Bommel e Zambrotta) disputarono la loro ultima partita in rossonero.
Il 12 maggio 1996, il Milan si congedava per la prima volta da Fabio Capello. Dopo 4 Scudetti e una Coppa Campioni, l’allenatore lasciava i rossoneri per andare al Real Madrid, sostituito da Tabarez. Sarebbe tornato l’anno dopo per la stagione 97′-’98 a dir poco insoddisfacente. Al 72′, il saluto di San Siro a Mauro Tassotti sostituito da Francesco Coco. Per il leggendario terzino destro rossonero, sarebbe iniziata di lì a poco la carriera da allenatore nella Primavera del Milan o come vice.
Oltre a quello per Tassotti, i tifosi di San Siro tributarono il meritatissimo saluto anche a un altro glorioso calciatore che con il Milan aveva vinto tutto, Roberto Donadoni. L’esterno rossonero si era già accordato con i New York Metrostars. Nell’ottobre 1997, sarebbe tornato al Milan concludendo la sua carriera rossonera con un’altra vittoria ovvero lo scudetto 1998-99 con Zaccheroni in panchina.
Quel pomeriggio, poi, ha disputato la sua unica partita da titolare al Milan, Paulo Roberto Futre. Ex enfant prodige del calcio portoghese, secondo nella classifica del Pallone d’Oro 1987 vinta da Gullit, dopo aver militato con Porto, Atletico Madrid, Benfica e Olympique Marsiglia, Futre arriva in Italia alla Reggiana dove subisce un grave infortunio al ginocchio che ne condizionerà la carriera. Nell’estate ’95, il Milan lo acquista ma anche in rossonero gli infortuni lo perseguitano. Disputerà una sola partita in rossonero, quella contro la Cremonese. Settantanove minuti prima di essere sostituito da Roberto Baggio. Il Milan lo cederà al West Ham.