La difesa del Milan è ormai una garanzia: i gol presi sono pochi e a giovarne poi sono gli attaccanti. Così si può pensare di vincere qualcosa
Tanti allenatori hanno questa filosofia: i campionati si vincono grazie alle difese. In effetti, nella maggior parte dei casi, è così. Parlano i numeri. Se il reparto difensivo è al top, concede poco e non lascia spazi, c’è la seria possibilità di vincere qualcosa di importante. Anche quest’anno il dato si sta confermando.
Il Milan ha trovato una solidità difensiva incredibile. Soltanto contro l’Inter nelle ultime dieci gare giocate i difensori rossoneri sono andati in difficoltà, subendo tre reti nel ritorno della semifinale di Coppa Italia. Ma a parte quella gara, Pioli può ritenersi assolutamente soddisfatto dal rendimento dei suoi giocatori. Anche domenica contro la Fiorentina la difesa ha retto, e non era facile, perché i viola nonostante tutto ci ha provato. Merito sicuramente anche di un difensore aggiunto come Maignan, miracoloso soltanto qualche minuto prima dell’ 1-0 definitivo siglato da Rafael Leao.
E’ così che si vincono i campionati. Chi lo avrebbe mai immaginato che senza Kjaer le cose sarebbero andate addirittura meglio? Incredibile l’affiatamento che stanno dimostrando di avere Kalulu e Tomori. Sembra che giochino insieme da svariati anni, invece succede soltanto da pochi mesi. Intesa eccellente e qualità anche sulle fasce. Lo stesso Theo Hernandez, che da sempre è ritenuto molto più forte in fase offensiva che difensiva, ha finalmente imparato a difendere e anch’egli si è reso protagonista di chiusure importanti. Merito sicuramente del lavoro costante e incessante durante la settimana di mister Pioli.
La difesa del Milan subisce davvero poco. A confermare questo è un dato davvero significativo: era da ben dieci anni che i rossoneri non prendevano così pochi gol in campionato dopo trentacinque giornate. Nel frattempo i tifosi del diavolo ne hanno viste di tutti i colori. Da Rami ad Alex, passando per Paletta: diciamo che ci si può ritenere molto più soddisfatti adesso. Riportando nello specifico il dato, dopo 35 gare di campionato il Milan di oggi ha subito 30 gol ed ha una differenza reti di +31.
Nella stagione 2011/2012, quella con Allegri in panchina e successiva a quella dell’ultimo Scudetto, i numeri erano molto simili: 28 reti subite e differenza reti di +40. Quell’anno la coppia difensiva era formata da due giocatori niente male come Thiago Silva e Nesta, eppure il Milan arrivò secondo alle spalle della Juventus. Dopo anni di sofferenza la strada di adesso è quella giusta. Bisogna stringere i denti ancora un po’, ma la gloria sarà eterna.