Intervistato da GQ, l’attaccante francese del Milan si è raccontato a 360 gradi parlando anche delle sue manie: Oli come non l’avete mai visto
Olivier Giroud, se vogliamo, è stato quasi una sorpresa in questa stagione per il Milan. E’ arrivato dal Chelsea la scorsa estate e forse in pochi hanno creduto in lui. Si parlava della sua età, della sua vena realizzativa in calo, ma non si è mai analizzato fino in fondo il suo carisma e ciò che realmente poteva dare in rossonero.
A modo suo, anche con i gol, Giroud si sta dimostrando decisivo per questa squadra. E ricordiamo che è stato costretto agli straordinari per larga parte di questa stagione a causa dei svariati problemi fisici capitati a Zlatan Ibrahimovic. I due sulla carta si sarebbero dovuti alternare, ma in realtà in francese ha giocato molto di più rispetto allo svedese. Il loro rapporto è comunque ottimo e Oli è entrato completamente nel mondo Milan, innamorandosi della squadra e soprattutto dei suoi tifosi.
Basta farsi un giro sul suo profilo Instagram per capirlo. Anche il rapporto con gli altri compagni di squadra è ottimo e nonostante tutto è riuscito ad andare in doppia cifra anche quest’anno, confermandosi protagonista pure nella Nazionale allenata da Didier Deschamps. Giroud si è raccontato a CQ, mostrando il suo lato più intimo e facendo emergere dettagli su di lui e sulla sua personalità che finora erano rimasti nascosti. Dalla Bibbia ai capelli, passando per le lenti a contatto.
Giroud si racconta: “Anche in campo non mi spettino mai”
Giroud parte parlando dei suoi capelli e della Bibbia, che per lui assume un ruolo fondamentale nella sua vita: “Per i capelli vengo preso in giro dai miei compagni perché non mi spettino mai, nemmeno in campo. Il segreto? Un colpo di spazzola con i capelli bagnati, gel e lacca. A volte faccio troppi colpi di testa e si rovinano, ma non fa niente. Essere credente è molto importante per me. La parola di Dio mi aiuta nella vita di ogni giorno e ne parlo spesso anche con la mia famiglia”.
Parastinchi, tiramisù e… lenti a contatto: “I parastinchi sono molto speciali, ci sono foto e nomi di tutta la mia famiglia. E’ importante per me vederli prima di scendere in campo. Adoro il tiramisù, lo cerco sempre nei ristoranti. Me lo faceva mia nonna, lo preferisco con i savoiardi perché assorbono meglio il caffe. L’alcol non mi piace. Ora vi racconto una cosa divertente: dal 2011 metto le lenti a contatto. Prima di quell’anno la mia famiglia diceva che c’era qualcosa che non andava perché strizzavo sempre gli occhi, dopodiché l’oculista mi chiese come facessi a giocare in quelle condizioni. Misi le lenti e vinsi il campionato successivo. Grazie, oculista!”.
Scarpe, caffè e orologio. Senza di questi mai: “Le adoro perché rappresentano il mio lavoro. Calzo 44. Ci scrivo i nomi della mia famiglia e ci metto la bandiera francese. Quelle che uso in allenamento tendono ad allargarsi, in partita ne metto un paio nuove. Adoro il caffè, la mattina devo berne almeno due tazze per svegliarmi. Ammetto che in Italia lo fate bene… Un altro hobby è quello di collezionare orologi, senza mi sento perso. Mi piace indossarli, mi piacciono di varie marche”.
Le chiavi della macchina ed infine, inevitabilmente, il pallone: “Sono un grande appassionato di macchine sportive, per cui porto sempre con le chiavi. Non vado troppo veloce ma mi piace guidare. Qui al Milan ho una fantastica M8 grazie allo sponsor BMW. Il pallone rappresenta la mia vita. Quando ero piccolo e tornavo da scuola dovevo giocare per forza in casa, ho anche fatto qualche danno. Anche adesso ce ne ho diversi e i miei figli si divertono così”.