L’atmosfera respirata ieri al Meazza è stata pazzesca. E viverla dall’interno dello stadio ha reso il tutto più magico: uno spettacolo
Una giornata, quella di ieri, che difficilmente i tifosi del Milan riusciranno a dimenticare. La vittoria dei rossoneri contro la Fiorentina è stata di una importanza indescrivibile, resa magica dal modo in cui è arrivata: a pochi minuti dalla fine, quando chi rema contro era già pronto a festeggiare un passo falso del diavolo.
Un 1-0 arrivato dopo tanta, troppa sofferenza. E’ stato così per chi ha visto il match dal televisore di casa, figuratevi per noi che eravamo allo stadio. Essere parte di quei 71 mila e passa spettatori è stato un privilegio che conserveremo probabilmente per sempre. Non è stata di certo una vittoria storica, seppur molto importante, ma ci rimarrà nel cuore questa giornata per l’altalena di emozioni provate in novantaquattro minuti di batticuore continuo.
Già dall’esterno dell’impianto ci siamo resi conto che c’era qualcosa di diverso rispetto al solito. Una sensazione che non si avvertiva da anni. Clacson impazziti, traffico direzione San Siro in tilt, sciarpe che sventolavano fuori dal finestrino e grida continue: “Forza Milan!“. Poi, una volta all’interno, la magia ha avuto inizio. Al coro “Pioli is on fire” probabilmente i sismologi avranno rilevato qualche piccola scossa, perché è stato davvero strabiliante quel momento. E credeteci, mai si è cantata questa canzone in maniera così forte e decisa da quando viene trasmessa nello stadio.
La proposta di matrimonio, la spinta del pubblico prima del gol
Coreografia riuscita bene, proposta di matrimonio davanti a settantamila persone pure. Scene da film, ma era tutto reale. Che i tifosi del Milan fossero i migliori d’Italia è ormai risaputo, ma probabilmente ieri si sono superati. E’ stato un incitamento continuo, anche nei momenti di difficoltà. Un boato ad ogni potenziale occasione. Possiamo soltanto minimamente immaginare la carica nel corpo e nella mente dei giocatori rossoneri in campo.
Il culmine dell’entusiasmo si è raggiunto intorno al 75′. Sì, esattamente qualche minuto prima del gol che poi ha deciso la partita. E’ stato da quel momento che allo stadio non si poteva comunicare con il compagno accanto, tanto non ti avrebbe mai sentito neppure urlando. L’intero Meazza ha cominciato a gridare, applaudire a tempo, spingendo metaforicamente ma non solo la squadra alla rete del definitivo 1-0. Dovete fidarvi di noi: c’era la consapevolezza che prima o poi il gol sarebbe arrivato. E infatti si è urlato più prima che dopo la zampata vincente di Leao. Perché tanto, si sapeva, con quella carica che arrivava.
Un pomeriggio memorabile. Una squadra che fa commuovere. Un pubblico che, come dice il nostro mister, ha già vinto il suo Scudetto. Un’atmosfera da brividi. Un sogno che continua. E allora, non svegliateci, perché è tutto così dannatamente bello.