Tiene banco la questione legato allo stadio futuro di Milan ed Inter. Dopo in tentennamenti recenti si potrebbero separare i piani.
Tanta speranza ma anche tanta incertezza. Il progetto condiviso da Milan ed Inter per un nuovo stadio all’interno della città è sempre più ad un vicolo cieco.
Colpa dei tentennamenti del Comune di Milano e della Giunta, che in tempi recenti hanno cominciato a rallentare a livello burocratico. Probabile che le opposizioni all’abbattimento dell’attuale impianto di San Siro abbiano messo i bastoni fra le ruote a entrambi i club.
Costruire un nuovo stadio è fondamentale per la crescita d’immagine e finanziaria di Milan ed Inter. Il progetto si deve fare, ma viste le recenti difficoltà potrebbe farsi strada un nuovo scenario clamoroso: le due società rivali potrebbero dividersi.
Secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, le recenti dichiarazioni dei dirigenti Scaroni ed Antonello sulla necessità di uno stadio nuovo di zecca hanno suonato come campanelli d’allarme. Milan ed Inter devono accelerare, in particolare i rossoneri con la futura proprietà Investcorp hanno necessità di raggiungere l’obiettivo.
L’ultima ipotesi sarebbe quella di dividersi, di puntare su due impianti diversi come accade già nel resto d’Europa con le squadre della stessa città. Una casa per il Milan ed una per l’Inter, non più uno stadio condiviso. In questo caso il progetto architettonico Populous andrà completamente rivisto, dato che era stato pianificato per un impianto rosso-nero-azzurro.
In casa Milan sta prendendo sempre più piede il cosiddetto ‘Piano B‘. Ovvero la costruzione di uno stadio di proprietà fuori dal Comune di Milano. In tal senso l’area di Sesto San Giovanni dell’ex Falck potrebbe risultare l’ipotesi migliore, vista la piena apertura del sindaco Di Stefano. La proprietà araba non avrebbe alcun timore ad accelerare l’iter per un impianto unicamente rossonero, anche fuori dalla circonvallazione milanese.
L’Inter invece potrebbe tornare sui suoi vecchi passi. Dunque ripristinare l’ipotesi già concreta in passato di ristrutturare San Siro con l’aiuto del Comune. Un’operazione onerosa ma che potrebbe dare continuità al Giuseppe Meazza e consentire ai nerazzurri di utilizzarlo (con la concessione comunale) in modo unico ed autonomo.
Questa spartizione degli impianti sportivi è una opzione già percorsa qualche anno fa. A metà dello scorso decennio il Milan, sotto la guida progettuale di Barbara Berlusconi, avviò l’iter per la costruzione del nuovo stadio rossonero al Portello. Mentre l’Inter iniziò ad informarsi sui costi per la gestione e la ristutturazione del Meazza. Una doppia ipotesi sfumata, ma chissà che in futuro non possa tornare prepotentemente a far parlare di sé.