E’ stato una celebrità della tv di inizio millennio. Gabriella Sbattella, alias l’Uomo Gatto campione per mesi a Sarabanda, trasmissione cult condotta da Enrico Papi, si racconta al Corriere della Sera e svela la sua passione calcistica per il Milan
Era diventato un appuntamento fisso serale per i telespettatori di fine-inizio millennio. Sarabanda, il quiz musicale condotto da Enrico Papi su Italia dal 1997 al 2004 (e successivamente in altre edizioni da Teo Mammucari), teneva incollati davanti alla tv milioni di telespettatori con il picco dello share nel finale quando il gioco del 7×30 avrebbe decretato il vincitore della puntata.
Un programma, Sarabanda, diventato una sorta di cult anche negli anni seguenti alla chiusura, per merito dei vari campioni, presenti per mesi nelle puntate del quiz e spesso rinonimati con appellativi di richiamo. Tra gli altri si ricordano Coccinella, Tiramisu, la Professora, Allegria, Fragolone, Peperino, Valentino e l’Uomo Gatto.
Impossibile per chi ha seguito il programma non ricordare quest’ultimo. Campione imbattuto dal 12 novembre 2002 al 19 febbraio 2003, Gabriele Sbattella (questa la vera identità del personaggio) si presentava a Sarabanda con una capigliatura decisamente eccentrica, sfoggiando, spesso anche la sciarpa di una delle sue squadre di calcio del cuore, ovvero il Bayern Monaco.
Musica e calcio, due grandi passioni per Gabriele/Uomo Gatto. Intervistato dal Corriere della Sera, l’ex campione di Sarabanda ha rivelato che, oltre al Bayern, tifa anche per il Milan. Una passione quella per i colori rossoneri nata in maniera singolare. “Ho eletto Milan e Bayern a mie squadre del cuore nel 1979. Rai Tre stava facendo trasmissioni sperimentali – spiega Gabriele – e trasmetteva le partite dei Mondiali 1970 e 1974. Sappiamo della semifinale Italia-Germania del 1970, sono diventato del Milan per il gol di Rivera.”
Inevitabile una domanda sul Milan attuale e sulla volata Scudetto che coinvolge, nel finale di stagione, i rossoneri e l’Inter, separate da due punti in classifica. Gabriele Sbattelli non le manda a dire: “Scudetto ? Lo spero e sarei contento. Vorrei tirare però le orecchie alla classe arbitrale. Sta facendo troppi errori. Nella storia, il Milan ha subito diversi torti. Nel ’73, Lo Bello ha annullato ingiustamente un gol valido a Chiarugi contro la Lazio e, alla fine il Milan perse il campionato.”
Una memoria storica che si addice alla professione attuale dell’ex campione di Sarabanda diventato giornalista: “Non scrivo solo di sport – precisa – ma anche di musica. Lavoro per un’agenzia e ho seguito tre Festival di Sanremo.”
Esperienze televisive e professionali che Gabriele ha racchiuso in un libro, “Te Lo Ricordi … l’Uomo Gatto“, edito da Santelli. Ex interprete e traduttore (“Non sono uno scemo come qualcuno ama definirmi”) e animatore nei villaggi turistici, l’Uomo Gatto svela anche un altro aneddotto nell’intervista. Riguarda il 7×30, il gioco che lo ha consacrato campione e personaggio. Lo definisce con un aggettivo emblematico: “Era tremendo”. Se lo era per lui, immaginiamo per gli altri …