Arrivano conferme sempre più autorevoli sulla cessione societaria del Milan da Elliott a Investcorp. Al contempo, tornano d’attualità anche termini che i tifosi rossoneri hanno conosciuto cinque anni fa quando Yonghong Li si apprestava a subentrare a Berlusconi
Da indiscrezione giornalistica a realtà in poco più di due settimane. La cessione societaria del Milan a Investcorp, fondo del Bahrain, è sempre più vicina. Importanti conferme sono arrivate anche nella giornata odierna. Su tutte quelle di Reuters.
L’agenzia di stampa internazionale ha ribadito come i negoziati tra le parti procedano in maniera spedita e che la fumata bianca, con la positiva conclusione della trattativa è davvero a un passo. Si fa largo già una data, il 29 aprile, per la prima sottoscrizione di un accordo tra Elliott e Investcorp, propedeutica alla successiva formalizzazione definitiva dell’affare per oltre un miliardo di euro. Qualora il primo passo non dovesse essere compiuto il 29/4, potrebbe arrivare all’inizio della prossima settimana, una conferma ulteriore, questa, della volontà comune di giungere a un’intesa.
Di fatto, i tifosi milanisti stanno rivivendo quanto accaduto cinque anni fa quando Yonghong Li ha rilevato il club da Silvio Berlusconi. Al di là dell’epilogo non certo soddisfacente dell’effimera proprietà cinese poi sostituita da Elliott dall’estate 2018, tornano d’attualità termini come due diligence, signing e closing. Di seguito, con tutte le semplificazioni del caso, proviamo a spiegarvi cosa significano in un contesto di vendita/cessione societaria.
Due Diligence, Signing e Closing: cosa significano
I tre termini sopraindicati indicano altrettante fasi nell’ambito di una trattativa tra privati, la quale in caso di epilogo positivo, si concluderà con un Deal, ovvero la formalizzazione di un accordo tra le parti.
Dopo l’individuazione del target, i contatti preliminari e altre attività preparatorie, la Due Diligence rappresenta la prima tappa fondamentale. Essenzialmente essa consiste in un’azione finalizzata alla raccolta di tutte le informazioni utili (bilanci, operatività, analisi mercato-prodotto, margini di redditività-rischio) per valutare complessivamente le attività riferite all’azienda target dell’operazione di compravendita (in questo caso il Milan).
La due diligence (letteralmente “dovuta diligenza” proprio per ribadire la cura e la riservatezza con cui deve essere svolta) ha una durata variabile e se conclusa con successo porta a un’ulteriore fase di negoziazione che precede il cosiddetto Signing, un termine che sta ad indicare la sottoscrizione di un accordo di acquisizione o vendita nel quale sono incluse garanzie per le parti, condizioni sospensive/risolutive e ulteriori clausole.
Si arriva così al Closing ovvero l’atto conclusivo di una trattativa di compravendita, siglato in presenza di un pubblico ufficiale (notaio). In questo momento si concretizza, nel rispetto di tutte le normative legislative vigenti, la cessione di un bene dal venditore all’acquirente e la riscossione del prezzo pattuito da parte del primo. In questa fase è possibile anche un contestuale aumento di capitale con l’emissione di nuove azioni a favore dell’acquirente.